• 14/11/2014 11:53

D'Amico, Booking.com: "La parity rate non va contro gli albergatori"

"La parity rate è una promessa al nostro cliente che non possiamo mancare, ma nessun hotel è mai stato estromesso".

Andrea D’Amico, country manager di Booking.com, mette la parola fine alla girandola di polemiche sulla parità tariffaria. "Gli albergatori hanno totale autonomia - spiega il manager -, nella gestione sia delle camere da rendere disponibili, sia delle tariffe".

Nelle parole di D’Amico, la parity rate si configura come una garanzia per il cliente finale, piuttosto che come il cappio al collo degli albergatori di cui spesso, negli ultimi anni, ha assunto le sembianze, anche nelle aule di tribunale.

"La parity esisteva molto prima delle Ota – ricorda il manager –. L’intenzione è di dare al cliente la migliore offerta sul mercato, per una questione di fiducia nei suoi confronti e per essere nella condizione di vendere".

Altrimenti, il gioco non varrebbe la candela. "Per funzionare così bene – spiega – e permettere agli hotel di acquisire prenotazioni, investiamo molto in sviluppo, webmarketing, supporto operativo".

La conclusione è, come si usa dire, logica. "Se la tariffa non è concorrenziale – evidenzia D’Amico -, l’hotel non può performare adeguatamente e l’acquisizione di nuovi clienti sarebbe sempre più costosa dei nostri margini. Perché, a quel punto, continuare ad investire tutti quei soldi?".

L’obiettivo non è creare fratture, ma lavorare insieme. "Non abbiamo mai estromesso nessun hotel – conclude D’Amico – e non abbiamo intenzione di farlo".

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