• 09/07/2018 15:20

Bulgari racconta le sue 'gemme': “Ecco perché i nostri sono hotel unici”

Sorge nella zona di Suhe Creek, con vista mozzafiato sull’isola di Pudong, il nuovo gioiello alberghiero di Bulgari a Shanghai. A inaugurarlo lo stesso ceo del Gruppo, Jean-Cristophe Babin, che coglie l’occasione per ricordare la peculiarità di questa, come delle altre strutture del brand: quella di essere delle vere e proprie ‘gemme’ dell’ospitalità mondiale.

“Per noi - spiega al quotidiano La Repubblica - non avrebbe senso fare un cinque stelle: come nell’alta gioielleria, anche per l’alta ospitalità è importantissimo creare un hotel superlativo, trovare la gemma giusta, ovvero la città e la posizione, in quella che mi piace chiamare la nostra collana dell’ospitalità”.

Le tappe dello sviluppo
Collana di cui la new entry di Shanghai non rappresenta che una delle perle, insieme alle recenti aperture di Pechino nel settembre 2017 e di Dubai lo scorso dicembre. “Nel 2020 saremo a Parigi, nel 2021 a Mosca e l’anno dopo a Tokyo e stiamo cercando anche a New York, Los Angeles e Roma” anticipa Babin, che aggiunge: “Contiamo di arrivare presto a 15 nuovi hotel”.

Ne è passata di acqua sotto i ponti, dal quel 2004 che vide l’apertura del City hotel di Milano. “È stato la nostra palestra - ricorda il ceo -, poi sono arrivati il Beach Resort di Bali e il City di Londra. Abbiamo avuto tempo di accumulare esperienze che ci hanno consentito di migliorare”.

L'esperienza del Made in Italy
Fino ad arrivare a comprendere anche che un cliente “non viene in hotel solo per dormire, ma per fare una vera esperienza 24 ore al giorno”. Il tutto all’insegna dell’eccellenza del made in Italy, a partire da materiali come le pietre di Vicenza e il marmo di Breccia di Seravezza, la stessa della Basilica di San Pietro, per poi proseguire sul fronte dell’arredamento, con mobili di fattura esclusivamente italiana, e terminare con la boutique dei gioielli, accanto alla quale c’è persino una cioccolateria che sforna dolci griffati Bulgari.

“Vogliamo trasmettere lo spirito italiano - spiega Babin - gioioso, festivo, positivo, la parte intangibile che si nasconde dietro al brand. Alta gioielleria ma da gustare, da toccare, da godere, non solo da possedere”.

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