• 16/05/2016 17:02

Match Point Christillin"Dovete fidarvi dell’Enit"

Ultimo piano del palazzo, lato della piccola e intrigante piazza Carignano.
Poco più di venti persone per fare funzionare la veloce macchina del Museo Egizio di Torino. A capo del team una signora torinese che presiede da qualche mese anche l’Enit della Capitale.

Evelina Christillin, si alza di scatto dalla poltrona del suo ufficio torinese e inizia subito a raccontare che l’Egizio da pochi giorni ha superato il milione di visitatori.
Da qualche mese ha accettato la proposta del ministro Dario Franceschini e guida anche il tanto bistrattato Enit. Insomma, due fronti molto diversi con una richiesta di energie senza fine.

In questo appuntamento con l’intervista Match Point si parlerà di molto, di tutto. Dall’Egizio che macina numeri impensabili alla ricostruzione dell’ente, dal suo braccio destro Fabio Lazzerini alla sua Juve. Con qualche flash legato alle Olimpiadi invernali del 2006. “Ricordo bene che sembrava tutto così impossibile e, invece, siamo diventati la città e l’edizione da copiare”.

Presidente, Lei passa di continuo dal Museo Egizio all’Enit e intanto coltiva relazioni e cura il giardino di casa. Allora è vero che lavora 18 ore al giorno?
Risata.
Ma non è vero, sono favole. Prima dell’apertura del nuovo Egizio forse non ho dormito o quasi per qualche giorno, ma non esageriamo. Riposo come tutti e lavoro tanto quando è necessario.

E il mattino presto si alza per andare in palestra.
Vero, alle 6.30 inizio a fare esercizi. Ho la fortuna di avere uno spazio attrezzato a palestra in casa.

Evelina Christillin abita nella casa sulla collina torinese dove è cresciuta. Racconta del suo privato e dei fiori, che ogni tanto forse deve trascurare.

Certo che in questo periodo non ci sarà molto spazio per coltivare le sue passioni.
Perché? Ho molti incarichi e molti impegni, ma non sono Hillary Clinton. Trovo sempre lo spazio per il mio giardino. Ci mancherebbe. Quello è il mio mondo.

Parliamo del Museo Egizio e del milione di visitatori. Vi aspettavate un successo così rapido?
Sono arrivata alla guida nel dicembre 2012 e mi sono resa conto che era necessario un grande piano di trasformazione. Abbiamo speso bene i 50 milioni che avevamo a disposizione conservando l’anima del museo.

In altre occasioni Lei ha parlato di miracolo. Conferma?
Ho rimarcato che siamo riusciti a trasformarlo in 1.080 giorni senza mai chiudere per lavori. Abbiamo rispettato tutti gli impegni. Se non è un miracolo questo.

E intanto accettava l’incarico in Enit…
Non mi aspettavo la chiamata, questo lo posso dire.

Neppure di fare tanta fatica?
Ho già capito cosa vuole dire. Io e Fabio Lazzerini abbiamo resistito alla tentazione di  mollare l’Enit perché ci siamo sempre sentiti appoggiati dal ministro Dario Franceschini.

La signora che Stella sul Corriere della Sera ha definito la 'testona sabauda' passa da un tema all’altro con facilità. La sua collaborazione con il country manager di Emirates appare molto forte.

Ora che la struttura Enit si sta rafforzando vi sentite più sicuri?
Dobbiamo ancora fare molta strada. Adesso con l’ingresso nel gruppo di Gianni Bastianelli come direttore esecutivo e di Francesco Nucara come direttore finanziario abbiamo le spalle più coperte. Ci sentiamo più forti.

Lo spiega lanciando sguardi decisi per sottolineare il concetto, come a voler rimarcare che la strada è quella voluta.

In questi mesi ha dovuto ricucire anche con associazioni e regioni?
I rapporti erano sfilacciati e serviva riprendere il filo. Ora tutti hanno ben chiaro che siamo disponibili al dialogo. La macchina si è rimessa in movimento.

Il rilancio Enit passa attraverso incontri e riunioni. Ha incontrato un manager capace di fornirle una visione diversa?
Mi è piaciuto Luca Patanè per la visione di mercato e la preparazione. Rispetto a molti altri il presidente Uvet dispone di una marcia in più.

Dialogo riaperto anche con Alitalia?
Sì certo, ora il rapporto è di grande collaborazione. Nei giorni scorsi ho visto anche l’amministratore delegato Cramer Ball. Stiamo facendo passare messaggi positivi a tutto il mercato.

Il prossimo punto di svolta?
Vorrei che tutti gli operatori del settore potessero dire che si fidano dell’Enit. Riconquistare la fiducia delle aziende sarà un passaggio in grado di svoltare in maniera evidente. Vorrei costruire un nuovo percorso anche con gli albergatori, perché vi sono margini di sviluppo enormi.

Poi completato questo punto non rimane che andare a fare la presidente della Juventus?
Ma non è vero. Ho sentito raccontare questa cosa, ma colgo l’occasione per smentire totalmente il gossip. Lo sanno tutti che sono molto tifosa della Juve, ma non ho alcuna velleità in tal senso. Vado allo stadio e mi godo le partite della mia grande squadra. Non è d’accordo?
Punti di vista…

Twitter @removangelista

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