• 26/08/2019 14:36

Sagre estive, luci e ombre di un segmento che fa turismo

Sagre estive, la ricetta perfetta per attirare turisti: a patto di garantire autenticità, tradizione e tipicità. Cosa che non sempre avviene. Fipe alza il velo su uno dei fenomeni più classici dell'estate italiana e parla di abusivismo. Secondo i dati della Federazione, infatti, circa 32mila manifestazioni sono prive di requisiti di autenticità, non promuovono prodotti tipici e non hanno legami con il territorio di riferimento.

Il business delle sagre, del resto, muove numeri da capogiro: ogni anno in Italia ce ne sono oltre 42mila, una media di cinque per ogni comune per un fatturato totale che sfiora i 900 milioni di euro.

E il picco, ovviamente, si registra tra giugno e settembre, con agosto a revocare per sé il 34% delle giornate dedicate ai prodotti tipici con 1500 sagre, soprattutto nelle località più turistiche.

"Ciò che ci spaventa di più è l'abusivismo dilagante - spiega Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe -. Sono tantissime le manifestazioni che non hanno requisiti di autenticità e non raccontano nulla dei territori dove vengono organizzate".

Inoltre, aggiunge, "questi eventi generano un volume d'affari di circa 600 milioni di euro su cui non ci sono imposte e contributi, con grave danno, non solo per l'erario, ma anche per tutti quei pubblici esercizi che devono rispettare leggi molto stringenti in materia di fisco, di sicurezza alimentare, di igiene, di accessibilità per disabili". O. D.

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