• 06/02/2023 12:06

Ventisei comuni italiani chiedono lo status di 'città balneare'

Sono 26 i Comuni italiani che hanno avanzato richiesta per essere riconosciuti ‘città balneare’. L’iniziativa riguarda alcune delle maggiori località balneari d’Italia tra Sardegna, Emilia-Romagna, Sicilia, Toscana, Campania, Puglia e Friuli-Venezia Giulia, riunite nell’iniziativa G20 spiagge.

Come riporta Il Sole 24Ore, i centri che hanno aderito al network sono Forio, Ischia e Sorrento (Campania), Bellaria, Igea Marina, Cattolica, Cervia, Comacchio, Riccione (Emilia Romagna), Lignano Sabbiadoro (Friuli Venezia Giulia), Vieste (Puglia), Alghero e Arzachena (Sardegna), Taormina (Sicilia), Bibbona, Castiglione della Pescaia, Grosseto, Orbetello, San Vincenzo, Viareggio (Toscana), Bibione, Caorle, Cavallino-Treporti, Chioggia, Jesolo e Rosolina (Veneto).

Immediata la risposta del ministro Santanchè, che si è impegnato “a convocare entro 15 giorni un tavolo al ministero”.
Santanchè ha partecipato all’iniziativa organizzata a Roma dal network nazionale delle destinazioni balneari con almeno un milione di presenze turistiche :“Venite con delle proposte scritte, oggi sono presenti parlamentari di tutto lo schieramento e questa dovrà essere un’iniziativa parlamentare. Stavolta i tempi ci sono, ce la faremo” ha detto il ministro.

“Noi sindaci delle località balneari, insieme, possiamo rappresentare al Governo quelle che sono le nostre esigenze specifiche e i servizi di cui abbiamo bisogno – ha detto il sindaco di Riccione Daniela Angelini -. Ci siamo presi l’impegno di costituire un tavolo di lavoro. Le nostre non sono città come le altre. Durante i periodi di massima affluenza vediamo decuplicare la popolazione rispetto al numero dei residenti. Ci serve una legislazione su misura che di tutto questo ne tenga conto, dalla sicurezza alla raccolta rifiuti”.

L’iniziativa del G20 Spiagge è coordinata da Roberta Nesto che è sindaco di Cavallino-Treporti. “Non chiediamo privilegi, ma il riconoscimento di peculiarità delle nostre città, che sono centri molto piccoli d'inverno, ma metropoli d'estate. C’è la necessità di dare servizi ai cittadini residenti, ma anche agli ospiti. Lo status di città balneari è ormai una necessità impellente”.

Le amministrazioni comunali sono infatti in difficoltà in quanto hanno servizi sulla base del numero dei residenti e non sul numero delle presenze turistiche. Le ‘città balneari’, inoltre, faticano ad accedere a bandi pubblici e/o finanziamenti in quanto sono tarati esclusivamente sul numero dei residenti.

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