• 09/05/2025 08:08

Il caso Piemonte:un laboratoriod’innovazione

Una regione virtuosa, che ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama turistico italiano facendo leva sulle sue numerose attrattive - benessere, outdoor, natura, oltre ovviamente a cultura ed enogastronomia – per costruire una proposta composita e spalmata su tutte le stagioni dell’anno. Il Piemonte è la regione che, insieme alla Campania, ha chiuso il 2024 con le migliori performance turistiche, come ha spiegato Fulvio Avataneo, presidente Aiav, in apertura del convegno organizzato dall’associazione a Torino dal titolo ‘Destinazione Turismo - Speciale Piemonte’.

Un pomeriggio di lavori diviso in due tavole rotonde, moderate dal direttore di TTG Italia Remo Vangelista, che hanno visto confrontarsi sui risultati 2024 e le strategie future rappresentanti delle istituzioni e del tessuto imprenditoriale della regione.

Le affermazioni di Avataneo sono state suffragate dall’analisi di Paolo Bulleri. Il dirigente Isnart ha presentato i dati elaborati attraverso le indagini attivate per l’Unioncamere Piemonte nell’ambito dll’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio. “Il Piemonte - ha sottolineato - si distingue come laboratorio di innovazione: in base ai dati relativi all’offerta disponibile sul portale Airbnb, con oltre 35mila alloggi, la regione ha totalizzato 2,2 milioni di notti prenotate (+4,4%), generando un valore economico superiore ai 287 milioni di euro e una spesa media per notte di 126 euro, superiore alla media nazionale”.

L’identikit del turista

La versatilità dell’offerta turistica e la qualità dell’accoglienza intercettano un pubblico relativamente giovane: “Due visitatori su 5 - ha riportato Bulleri - fanno parte della Gen Y, dai 30 ai 44 anni: si tratta di una clientela altamente digitalizzata e ben scolarizzata, con una buona capacità di spesa. Il risultato è una spesa media pro capite giornaliera superiore alla media nazionale, sia per l’alloggio – 77 euro per gli italiani e 82 euro per gli stranieri - che per gli altri acquisti - 130 euro per gli italiani e 132 euro per gli stranieri”.

Le prima motivazioni dei visitatori sono la domanda sportiva e la fruizione della bellezza del patrimonio naturale. Importante anche l’ospitalità di parenti e amici, “che rappresenta un alto grado di affezione al territorio” ha aggiunto Bulleri.

Torino protagonista

Resta comunque forte l’attrattività della componente culturale dell’offerta turistica, che vede Torino protagonista: “La città - ha sottolineato Domenico Carretta, assessore al Turismo del Comune di Torino - ha chiuso il 2024 con 7,5 milioni di presenze e ricadute importanti in termini occupazionali, economici ma anche d’immagine. Una città dinamica, viva, capace di accogliere e coccolare chi la visita assicurandogli un turismo elegante, dai ritmi non frenetici. Non a caso ha il titolo di Capitale del turismo intelligente”.

Un turismo che ha tra i suoi capisaldi il Museo Egizio, i cui numeri continuano a crescere, come ha spiegato Evelina Christillin, presidente del Museo Egizio di Torino: “Solo nei ponti primaverili - ha precisato - il museo ha superato i 110mila visitatori. Ma i numeri non bastano: non bisogna solo guardare al numero dei biglietti venduti, ma preservare la qualità delle visite”. Proprio per questo il museo ha deciso di fare un grosso investimento in occasione del bicentenario: “Creeremo quattro percorsi distinti e 4 ingressi diversi, per modulare le visite aumentando i numeri ma senza creare sovraffollamento”.

Uno scalo che cresce

L’incoming a Torino è quindi in forte aumento, come testimoniano anche le cifre dell’aeroporto: “Pochi anni fa non raggiungevamo i quattro milioni di passeggeri - ha fatto notare Paolo Papale, direttore commerciale aviation Torino Airport Sagat - e quest’anno avviciniamo alla soglia dei 5 milioni. Abbiamo avuto tra anni di sostanziale crescita, dal 12022 al 2024, e anche il 2025 si prospetta come di ulteriore sviluppo, dopo un inizio d’anno molto positivo, con febbraio che ha chiuso a più 13% e dati simili per i dati di gennaio e marzo”.

I numeri, dunque, ci sono. Ora, però, occorre una brand identity unica per tutta la regione. “La mia idea - ha spiegato Marina Chiarelli, assessore al Turismo della Regione Piemonte - è di riuscire a trovare un designer piemontese che dia vita a un’immagine unica, come è stato fatto per altre regioni, che possa diventare un simbolo per identificare la regione in ambito non solo nazionale, ma internazionale”. La ricerca della qualità dev’essere, per tutti gli imprenditori del turismo, una priorità ma occorre riuscire a trovare un equilibrio tra questa e l’aumento dei prezzi.

“In questo periodo le tariffe degli hotel sono rincarate, rispetto allo scorso anno, di 10-15 euro - fa notare Guido Bolatto, segretario generale della Camera di Commercio di Torino - ma, ci dicono gli imprenditori, si tratta soprattutto di un recupero di costi, perché c’è stato un forte aumento di tutte le utenze e gli albergatori si sono visti costretti a ribaltarne una parte sui clienti2.

E Papale, incalzato sul tema da Remo Vangelista, si difende così: “Se i prezzi aumentano non è colpa degli aeroporti - ribatte -. Il nostro settore è interamente regolato dal mercato e le compagnie aeree sono una filiera di imprese che opera a proprio rischio e risponde alle regole della domanda e dell’offerta. I prezzi che salgono - ribadisce - non sono una questione di cartello tra le compagnie aeree: ci sono regole del mercato da seguire”.

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