- 14/08/2025 11:47
Mitur: “Non solomare e agostonell’estate 2025”
Non solo mare, ma anche laghi, montagna, teme e città d’arte. Il Ministero del Turismo snocciola alcuni dati su quella che anche Assoturismo-Cst ha definito nelle scorse ore “un’estate anomala”.
“Il turismo italiano sta cambiando - segnala il Ministero - nuove tendenze, nuove dinamiche e nuove necessità di una domanda in costante mutamento ridisegnano la mappa delle vacanze estive. E, di conseguenza, l’offerta si rimodula e si riadatta, dimostrando puntualmente una grande resilienza, per soddisfare al meglio le evoluzioni dei turisti consegnando una proposta adatta a tutti”.
Partendo dal mese di agosto, nelle due settimane a cavallo di Ferragosto, il turismo montano - segnala il Mitur - registra la saturazione Ota più elevata, segnando rispettivamente un 47,4% e un 51,6%. In vetta il Trentino-Alto Adige, sia sul mese (48,31%) che sulla festività del 15 (52,28%). La regione, stando alle previsioni JFC riportate dal dicastero, attende oltre 6,8 milioni di arrivi (+4,8% rispetto all’estate 2024), 74,8 milioni di pernottamenti (+2,2%) e una spesa di 6,1 miliardi di euro (+9,6%).
Un’estate diversa
Allargando lo sguardo all’intera estate le città d’arte, rivelano le analisi MiTur, registrano il numero più alto di prenotazioni: 2,6 milioni, ovvero 400mila in più rispetto a quelle legate al prodotto balneare-e aree interne (75,5%). Bene anche le mete lacuali (42,3%) e termali (38,2%).
Il Ministero torna poi a segnalare l’allungamento della stagione. Nei mesi di giugno e luglio - stando agli studi dell’Ufficio Statistica MiTur - l’Italia si è confermata al top nel Mediterraneo, sia per tasso di saturazione Ota che per competitività dei prezzi.
Una proposta capace di attrarre - secondo le stime di Unioncamere ed Enit - 70 milioni di arrivi (5 milioni in più, pari al +7,69%, sul 2024), di cui 38,5 stranieri, per un giro d’affari di 15 miliardi di euro per le prenotazioni alberghiere nel quadrimestre giugno-settembre. E sembra promettere bene anche l’autunno.
“Ulteriori segnali - chiude il Ministero - che, uscendo dalla classica impostazione ‘alta stagione/bassa stagione’, il turismo ha già oggi iniziato ad acquisire un andamento maggiormente distribuito e destagionalizzato, spalmandosi in maniera più uniforme sia dal punto di vista spaziale che temporale, andando alla scoperta o riscoperta di nuovi luoghi e nuovi mesi, e abbracciando le esigenze di tutti”.