- 20/11/2025 15:23
Osservatorio Altagamma:il traino del luxury travel
Vale 1.440 miliardi di euro il mercato globale di alta gamma nel 2025, e l’andamento dei beni di lusso personali chiuderà l’anno a quota 358 miliardi. Una situazione di sostanziale equilibrio sul 2024, che interrompe, però la crescita vorticosa degli anni post Covid.
Questo il dato principale dell’Osservatorio Altagamma, presentato oggi a Milano.
“Il mercato del lusso si conferma stabile nel 2025, con valore pari a 1.440 miliardi di euro, pur attraversando una fase complessa, segnata da consumi più selettivi e la scarsa reattività del consumatore cinese – ha detto il presidente di Altagamma Matteo Lunelli introducendo la giornata -. Cresce il consumo esperienziale, in particolare legato a benessere e longevità, mentre soffre il consumatore aspirazionale. La dinamica dei prezzi richiede estrema attenzione da parte dei brand che devono però fronteggiare dazi, dollaro debole e alti prezzi dell’energia. Si prevede una crescita organica del 5% per il 2026. In questo scenario, l’alto di gamma italiano, che contribuisce a più del 7% del Pil nazionale, continua a dimostrare resilienza, grazie alla creatività e all’eccellenza manifatturiera di tutta la filiera. Un comparto che, oggi più che mai, va difeso all’insegna della legalità, della trasparenza e della certezza del diritto per tutelare la reputazione del Made in Italy nel mondo. Lavoriamo con il Governo e le altre associazioni per far sì che vi sia un nuovo patto di filiera, certi del lavoro serio e responsabile delle nostre imprese. L’Italia deve restare la locomotiva dell’alto di gamma, tutelando un ecosistema virtuoso che unisce impresa, artigianato, innovazione e cultura: un vero patrimonio economico e culturale da valorizzare”.
Secondo l’Altagamma Consensus 2026, per l’anno prossimo si stima una stabilizzazione del mercato con un Ebitda in crescita del 5% rispetto al 2025 grazie ad azioni di ottimizzazione costi e alla tenuta del mercato americano, europeo e mediorientale. La ripresa della fiducia dei consumatori cinesi potrebbe essere l’elemento di svolta positiva di questo scenario. Da valutare l’impatto del tasso di cambio del dollaro, indebolito del 10%, che penalizza le nostre esportazioni.
Il settore a maggiore crescita per il lusso continua ad essere quello dei viaggi e turismo: queste le evidenze dell’Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2025, presentato anch’esso nel corso della mattinata: si sono registrati incrementi nel 2025 del 12% anno su anno.
“L’ospitalità di alta gamma continuerà a essere uno dei motori trainanti del segmento anche nel 2026 – commenta Aldo Melpignano, fondatore & a.d. di Egnazia Ospitalità Italiana e vicepresidente per il turismo di Altagamma -. Dopo anni di espansione, il mercato entra in una fase più matura, guidata da viaggiatori che cercano autenticità, legami e un senso di appartenenza ai luoghi. Cresce l’attenzione verso un turismo consapevole e sostenibile, capace di generare valore per le comunità. In Europa la domanda resta solida, il turismo locale si rafforza e le previsioni indicano una crescita stabile, nonostante il rallentamento del mercato cinese. In Italia, l’alto di gamma rappresenta solo l’1% delle strutture, ma genera il 25% della spesa turistica complessiva: un dato che restituisce l’immagine di un modello virtuoso e sostenibile per i territori”.
I mercati
Per quanto riguarda i mercati, il Nord America resta il mercato prioritario, in cui la Borsa sostiene la fiducia del consumatore mentre aumenta il numero degli HNWI (High Net Worth Individuals). Si stima un +4,5% per il mercato e un +5,5% per un consumatore che cresce e continua a viaggiare, dando slancio all’ospitalità e agli acquisti di prodotti all’estero malgrado il dollaro debole.
In Europa crescita contenuta al +3,5% sia per la maturità del mercato che per la crisi politica ed economica che ha investito Francia e Germania. Brillante la Spagna per costi energetici più bassi e flussi immigratori ben gestiti.
Pesa il clima di incertezza per i conflitti, così come per flussi asiatici ancora non rilevanti. Il consumatore europeo resta resiliente e per il 2026 ci si aspetta un maggiore dinamismo. La Cina sembra aver superato il picco della crisi e si stima nel 2026 una ripresa dei consumi di lusso con un moderato +4% per via della cauta domanda e della crisi immobiliare. Permane ideologicamente un ‘luxury shame’ che dirotta sulle esperienze l’attenzione del consumatore, tuttavia aumenta il numero di HNWI: l’incremento stimato per la spesa dei consumatori cinesi è di +3,5%, con una crescita dei consumi interni. Molto dinamica l’Asia che performa molto bene con un +4%. Corea (in primis) e quindi Thailandia, Indonesia e Singapore continuano a crescere.
L’India, eterna promessa del lusso, resta un mercato vivace, con una crescita a +7% e una distribuzione in evoluzione, benché la dimensione del mercato sia ancora limitata.
Il mercato e anche il turismo in Giappone rallentano nel 2025, complice un tasso di cambio meno favorevole. Si stima per il 2026 un +2,5% con un ritorno ad uno Yen debole che potrebbe attrarre nuovi flussi turistici. L’America Latina cresce del +4,5% ed emerge una nuova élite di consumatori high-end che cercano un’offerta domestica nonostante gli alti dazi per i beni importati. Da qui l’apertura di alcuni retail store in Brasile e in Messico, e segnali di rilancio del comparto per il 2026. L’apprezzamento delle valute locali spinge i consumi interni.
Il Medio Oriente continuerà ad essere nel 2026 un mercato di riferimento, con stime di crescita del +6%. Dopo Dubai, Abu Dhabi sta evolvendo notevolmente e viene indicata come il “next player in the area” (+46% l’aumento di turisti nel 2025 e forte concentrazione di HNWI). L’Arabia Saudita cresce con ingenti investimenti in real estate.