- 07/11/2025 15:00
Turismo in Italia, Roma e Venezia le province più visitate
Il turismo in Italia cresce ma con forti differenze territoriali. Lo dice l’indagine ‘Il turismo nelle province italiane: un’analisi di domanda e offerta’ condotta dal centro studi del Touring Club Italiano sui dati Istat 2019-2024.
Nel 2024 l’Italia ha registrato 466 milioni di presenze turistiche, pari a un +7% rispetto al 2019: cresce soprattutto il turismo straniero (+15%), mentre si riduce quello domestico (-2%).
Nelle 10 province più visitate si concentra il 50% delle presenze totali (oltre 233 milioni, in lieve crescita rispetto al 2019). In vetta si collocano Roma (47,2 milioni di presenze, +37%), seguita da Venezia (38,8 milioni, +2%) e Bolzano (37 milioni, +10%). Tra le prime dieci entrano anche Milano (18 milioni, +10%) e Napoli (14 milioni, +2%), mentre Firenze (13 milioni) e Rimini (11 milioni) registrano cali rispettivamente del -17% e -7%. All’estremo opposto, Isernia resta la provincia con il numero più basso di presenze (meno di 80mila).
La permanenza media in Italia è di 3,3 notti, con valori più elevati nelle province a prevalente vocazione balneare come Teramo, Vibo Valentia e Crotone (oltre 5 notti). Diminuisce la stagionalità dei flussi: nel periodo giugno–agosto si concentra oggi il 46% delle presenze, contro il 52% di inizio anni 2000.
Il turismo estero rappresenta ormai oltre la metà delle presenze (54%), con punte record nei laghi del Nord e nelle grandi città d’arte: Como (83%), Firenze (79%), Verona (79%), Venezia e Roma (oltre 70%).
Al contrario, il turismo domestico resta prevalente nel Sud. Si consolida anche il peso dell’extralberghiero, che vale il 39% delle presenze e cresce del +17% sul 2019, mentre il comparto alberghiero resta stabile (+1%). Tra le aree che crescono di più troviamo importanti città metropolitane come Bologna (+115%), Bari (+109%) e Milano (+91%) dove si registra anche la crescita più marcata di posti letto extralberghieri (+113%).
Nel 2024 i posti letto totali in Italia sfiorano i 5,5 milioni, con un aumento del 6% rispetto al 2019.
Nelle prime dieci province (Venezia, Roma, Bolzano, Verona, Trento, Rimini, Milano, Livorno, Sassari e Brescia) si concentra il 38% dell’offerta nazionale, in crescita del 9%. Guardando le variazioni percentuali, a trainare sono soprattutto Milano (+35%), Bari, Bologna e Roma (+24%), mentre si riducono le dotazioni in province come Messina (-19%) e Ancona (-15%).
I numeri raccontano un turismo italiano in salute, ma con forti differenze. Crescono la domanda estera e l’offerta extralberghiera, diminuisce la stagionalità mentre si rafforza il peso delle aree metropolitane e dei grandi poli turistici.