• 30/04/2025 08:08

Viaggi e shopping di lusso:dall’Enit all’Atm i numeridel mercato mediorientale

“L’immagine del nostro Paese è in ascesa costante e i numeri ne sono la migliore testimonianza”. Così Ivana Jelinic, amministratore delegato Enit, commenta il bagaglio di cifre con cui l’Enit partecipa all’Arabian Travel Market di Dubai.

Un bagaglio che testimonia l’appeal che il nostro Paese ha sul mercato mediorientale. Per quanto riguarda, ad esempio, i flussi aeroportuali nel periodo gennaio-dicembre 2025 si prevede che l’Italia totalizzerà 964.440 arrivi dai mercati dell’area, con una crescita complessiva del 21,1% rispetto all’anno precedente.

Esaminando i soli Emirati Arabi Uniti, primo bacino emissore dell’area, gli arrivi previsti saranno 310.302, equivalenti al 32,2% del totale, con una crescita di oltre il 16% rispetto al 2024. Le vacanze incidono in media per il 37,5% sul totale e l’83% dei turisti provenienti dal Medio Oriente sceglie le città d’arte come destinazione della propria visita.

Shopping d’alta gamma tra le motivazioni principali

“La partecipazione dell’Italia all’Atm di Dubai - sottolinea Gianluca Caramanna, Consigliere del Ministro del Turismo per i rapporti istituzionali - rappresenta un’opportunità fondamentale per rafforzare la presenza italiana nel mercato del turismo di lusso e per promuovere le nostre straordinarie bellezze. L’abbassamento della soglia del tax free shopping introdotto dal governo Meloni darà ulteriore impulso a questo segmento, rendendo l’Italia ancora più attrattiva per i turisti che cercano esperienze di lusso”.

Proprio il viaggio all’insegna del lusso e dello shopping d’alta gamma è una delle motivazioni più forti del viaggio in Italia per chi arriva da Dubai e Abu Dhabi. Il nostro Paese, infatti, guida la classifica delle destinazioni mondiali per turismo luxury anche nelle previsioni 2025 e, a livello generale, si conferma inoltre una meta di riferimento per matrimoni internazionali, con 15.100 celebrazioni di coppie straniere, in aumento dell’11,4% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati diffusi dal Luxe Report 2025 di Virtuoso il nostro Paese si posiziona, inoltre, ai primi posti nella categoria dei Family Travel e anche come Honeymoon Destination, seguita da Hawaii e Costa Rica per i viaggi di famiglia e da Grecia e Bali per i viaggi di nozze. Il turismo da shopping, invece, coinvolge 2,1 milioni di persone, confermando l’attrattività italiana anche in questo segmento.

La conferma arriva anche da Ivana Jelinic: “L’Italia - sottolinea - primeggia non solo per quanto riguarda l’arte e la storia, ma siamo in vetta alle classifiche anche quando si parla di turismo legato al lusso e allo shopping. Diversificare l’offerta ci consente di capitalizzare al massimo le potenzialità dei nostri territori, contribuendo attivamente alla crescita del Paese, attirando turisti dall’estero e facendo scoprire le eccellenze nostrane”.

Un’immagine forte

Altra cartina al tornasole del buon posizionamento dell’immagine dell’Italia è fornita dall’analisi dei canali web e social nei sei principali Paesi target del Medio Oriente (Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar). Dallo studio realizzato da Remtene il nostro Paese risulta molto presente nei media online: oltre 3.300 citazioni nei social e 1.400 su web nell’ultimo mese, mostrando un’ottima visibilità rispetto ai competitor. Raccoglie, inoltre, il maggior sentiment positivo (83%), rispetto a Francia (63%) e Spagna (76%) ed è leader nei “social media like” (oltre 1 milione a marzo 2025), con una buona produzione di contenuti generati dagli utenti. Il turismo e la cultura italiana rappresentano il tema più trattato (44% delle citazioni web e 67% di quelle sui social).

“I dati già in crescita - conclude Caramanna - ci motivano a lavorare per aumentare ulteriormente arrivi e presenze, anche grazie al nuovo volo Ita, da e per Dubai, che ha rafforzato la connettività fra i due Paesi. Stiamo investendo in un turismo sempre più di qualità, migliorando i servizi offerti, il che ci renderà sempre più attrattivi anche per i mercati altospendenti”.

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