- 19/12/2025 08:30
Viaggi nel 2026,l’aumento dei costifrena gli americani
Viaggiare continua a essere una priorità per gli americani, ma la pressione economica è destinata a far diminuire la percentuale di viaggi internazionali, soprattutto da parte della fascia di popolazione più giovane, e questo potrebbe rappresentare un problema per destinazioni come l’Italia, da sempre al centro dei desideri dei potenziali turisti a stelle e strisce.
L’indicazione emerge dall’US International Traveler Outlook 2026 di YouGov; se più di due viaggiatori internazionali su cinque (43%) affermano di aver viaggiato meno all’estero nell’ultimo anno l’incertezza economica, citata dal 28% degli intervistati, e l’aumento dei costi di viaggio di cui parla il 18% sono i fattori che freneranno l’uscita dai confini nazionali nel 2026.
Cambiano le strategie di prenotazione
Le scelte di alloggio e le strategie di prenotazione variano notevolmente in base al reddito: i viaggiatori con redditi più elevati sono più propensi a prenotare voli e alloggi separatamente, mentre le persone con budget più bassi sono maggiormente propense ad affidarsi ai pacchetti vacanze. Gli hotel rimangono l’opzione più comune per i soggiorni internazionali più lunghi, sebbene alternative come gli affitti a breve termine o il soggiorno da amici e familiari continuino a svolgere un ruolo significativo.
“La propensione degli americani per i viaggi internazionali non è scomparsa; sono semplicemente diventati più selettivi - sostiene Kenton Barello, vicepresidente di YouGov America -. I viaggiatori intervistati da YouGov stanno valutando il rapporto qualità-prezzo con maggiore attenzione, adattando i piani in base ai costi”.
Si tende, di conseguenza, a propendere per vacanze fuori stagione, a scegliere sistemazioni alternative o a sostituire i viaggi internazionali con quelli all’interno dei confini statunitensi. Un quadro che potrebbe penalizzare non poco l’incoming nel nostro Paese, percepito dalla maggioranza degli americani come una destinazione in cui il rapporto qualità-prezzo si sta deteriorando, al pari di Regno Unito, Francia e Germania, descritte dagli intervistati come destinazioni con un rapporto qualità-prezzo peggiore rispetto a un anno fa.