• 21/08/2018 15:16

Aerei, mancanopiloti qualificati L'indagine della Iata

La continua crescita del traffico passeggeri non fa che aggravare il problema della scarsezza di risorse preparate da inserire nell’organico dei vettori quali membri dell’equipaggio e piloti. A sollevare la questione è la Iata, che ha diffuso i dati relativi all’indagine globale effettuata tra i professionisti Hr a proposito dei nodi del recruiting nel trasporto aereo.

La sfida maggiore è trovare personale preparato
Dal sondaggio è emerso come oltre il 73% degli esperti intervistati sia convinto che i bacini di crescita principali del comparto siano quelli relativi agli equipaggi e alle operazioni di terra. E proprio qui sta il punto: a fronte, infatti, di una richiesta in costante aumento da parte dei vettori mancano i candidati con i giusti livelli di competenza e le qualifiche necessarie. Il 48% dei professionisti che operano nel settore delle risorse umane ha di conseguenza dichiarato che la sfida maggiore sarà il trovare nuovi talenti, dal momento che solo il 28% degli intervistati ritiene efficace l’attuale livello di formazione dei candidati.

Da qui la necessità, da parte delle stesse compagnie aeree, di integrare le conoscenze preesistenti degli aspiranti piloti o membri dell’equipaggio degli aerei con un training interno, avvalendosi di partner specializzati in formazione.

Servizio clienti: la tecnologia non basta
Ma dalla ricerca emerge anche che occorrerà investire maggiormente in figure specializzate nel servizio clienti; in quest’ambito, infatti, è ormai diffusa l’opinione che la tecnologia può dare sì un supporto fondamentale, ma non potrà mai sostituire del tutto il rapporto umano con il passeggero.

Il 75% circa degli intervistati prevede, dunque, un aumento delle risorse impiegate nel servizio clienti nei prossimi due anni. “Come compagnia aerea - commenta il vice president del settore Talent Development di Qatar Airways, Brendan Noonan - nell’ambito del servizio clienti il nostro compito è di scoprire le aree in cui l’apporto umano possa andare a integrare quello tecnologico, per rendere l’esperienza complessiva dei nostri passeggeri più rapida e piacevole. Da parte dei clienti c’è un’aspettativa, e noi abbiamo il dovere di soddisfarla”.

Stefania Galvan

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