• 21/09/2012 15:58

Dossier Thailandia: la riscoperta del Paese

Il tesoro nascosto dei viaggi di nozze ma anche dei giovani e dei gruppi di amici. La Thailandia scopre volti nuovi del proprio appeal turistico e torna a occupare un posto di rilievo nel business della distribuzione italiana.

La destinazione, in particolar modo nell’ultima stagione estiva, è stata capace di sottrarre terreno a mete più blasonate ma decisamente più care e grazie anche alla spinta di alcuni operatori italiani che sono tornati a investire su villaggi e collegamenti, intercettando così quei target, come quello family, che sceglie la meta soprattutto in veste balneare.

Indispensabile però, spiegano gli agenti di viaggi, una doverosa prenotazione anticipata, diversamente, il costo del biglietto aereo lievita a dismisura e smaterializza uno dei plus della destinazione, ovvero la convenienza.

Rapporto qualità-prezzo
La buona accessibilità di prezzi, proporzionata a una meta lungo raggio, è anche il goloso richiamo per gli honeymooner tricolore che prediligono il Paese in prima battuta per il rapporto qualità - prezzo.

In un periodo in cui il budget degli sposi va sempre più limandosi, la Thailandia presenta una serie di carte vincenti, come la qualità delle strutture e dei servizi. Inoltre, vi è la possibilità di abbinare, qualche giorno di visita a Bangkok, con tour culturale nel Nord del Paese e un’estensione mare di buon livello nella zona di Koh Samui o a Phuket, il tutto con una quota che può aggirarsi attorno ai 2mila euro a persona.

I dati
Un trend positivo che viene confermato anche dai dati dell’ente del turismo thailandese, che registra nel primo semestre dell’anno un incremento degli arrivi italiani del 6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011, con un totale  di 73mila arrivi. Complessivamente è tutta l’Europa che, nonostante la crisi dell’area euro, torna a visitare la destinazione, registrando un incremento del 10,9 per cento, per un totale di oltre 2,69 milioni nei primi sei mesi dell’anno e uno share di mercato che arriva a rappresentare il 30,3 per cento degli arrivi totali, su un totale di 8,87 milioni a livello worldwide. Dati che spingono Tat a varare un masterplan per il 2015 alquanto ambizioso, che prevede di portare nelle casse dello Stato 630 miliardi di bath entro il 2015, pari a 16 milioni di euro.

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