- 22/10/2025 14:31
Europa, in crisii treni notturnia causa dei costi
Un’analisi in controtendenza, quella uscita su Il Post a proposito della crisi dei treni notturni in Europa, nonostante in tutto il continente, e anche in Italia, sia ancora attivo il movimento di cittadini Back on Track, che invece continua a promuove la rinascita dei treni notturni.
Dopo diversi articoli che negli ultimi anni decretavano il “ritorno” di questa modalità di spostamento, che i viaggiatori vedrebbero più sostenibile rispetto all’aereo e più conveniente per risparmiare una notte di pernottamento, le cancellazioni di alcune tratte riportate dall’articolo sembrano confermare una tendenza inversa.
Negli ultimi anni alcuni treni notturni erano effettivamente tornati in funzione collegando importanti città europee, mentre ora si registrano cancellazioni. La ragione principale è che nonostante siano molto utilizzati, i treni notturni sono spesso in perdita a causa dei costi alti. Al momento queste perdite sono coperte grazie a sussidi pubblici, che ora alcuni governi non sono più interessati a versare.
Ad esempio, il governo francese non ha rinnovato il finanziamento di diversi milioni a sostegno della linea notturna Parigi-Vienna e della Parigi-Berlino e quindi dal prossimo 14 dicembre queste tratte notturne saranno sospese (perché le aziende, francese, tedesca e austriaca, che operano quei treni non sono disposte a coprire la cifra di tasca propria). Sncf, nella nota ufficiale, ha spiegato che: “Il treno notturno Parigi-Vienna/Berlino aveva un tasso di occupazione medio del 70% nel 2024. Questa offerta, tuttavia non è economicamente sostenibile senza sussidi statali, poiché il modello economico dei treni notturni si basa ancora sui sussidi pubblici per garantire l'equilibrio”.
Tra le altre cancellazioni segnalate: il Berlino-Bruxelles operato da Öbb, il Fiume-Stoccarda operato dalle ferrovie croate, mentre quello Stoccolma-Berlino a partire dall’anno prossimo subirà una riduzione e sarà operato da una società privata al posto delle ferrovie svedesi. I motivi di questa crisi, oltre ai costi, includono una rete ferroviaria europea ancora frammentata - anche nei sistemi di vendita dei biglietti - e che necessiterebbe di manutenzione in diversi Paesi.