- 02/10/2025 11:42
Madagascarin rivolta, l’appellodella Farnesina
Non si allenta il clima di tensione in Madagascar, dopo le ripetute ondate di proteste che hanno travolto travolto il Paese e che sono state innescate dalla mancanza cronica di acqua e corrente elettrica. Un fenomeno definito ‘la rivolta della GenZ’ per la sua forte componente giovanile. A nulla è valso il tentativo del presidente Andry Rajoelina di sedare la rabbia popolare sciogliendo il governo il 29 settembre e destituendo il ministro dell’Energia: la folla è tornata in strada già il giorno dopo, segno che la crisi non è solo tecnica, ma politica e generazionale.
Violente le proposte le proteste nella capitale Antananarivo, come riferito a Il Sole 24 Ore dal console onorario dell’Italia in Madagascar Michele Franchi. “Il malcontento - spiega - si è accumulato da tempo e la miccia è stata la crisi energetica: da giugno a novembre la stagione secca rende più frequenti i blackout, che lasciano intere zone senza elettricità e senza acqua, perché le pompe non funzionano”.
La durezza della repressione, con denunce di pestaggi, colpi di arma da fuoco e detenzioni arbitrarie, rischia inoltre di alimentare ulteriormente la rabbia e la sfiducia nei confronti dello Stato.
Sul sito viaggiaresicuri.it la Farnesina raccomanda di posticipare ogni viaggio in Madagascar non ritenuto essenziale, ad eccezione di quelli diretti esclusivamente a Nosy Be e a isole distaccate dal territorio dell’Isola principale (Grande Terra). Si ribadisce inoltre la raccomandazione di prestare la massima cautela e di restare in luoghi sicuri, evitando manifestazioni e assembramenti.
Anche altri Paesi come Francia, Stati Uniti e Svizzera sconsigliano ai propri cittadini di recarsi nell’isola e invitano alla prudenza. La situazione resta incerta e numerosi turisti incontrano difficoltà negli spostamenti a causa degli scontri e del coprifuoco imposto in alcune zone del Paese.
Nonostante le proteste si concentrino soprattutto nelle grandi città l’instabilità politica rischia di penalizzare il turismo anche nelle mete più gettonate come Nosy Be, dove nel 2024 i voli dall’Europa sono aumentati del 25% e quasi la metà dei visitatori proviene dall’Italia.