• 21/10/2019 12:35

Alla ricerca di Alberto

Tornavo all’Havana, e la mia amica Carmen mi chiede di portare una lettera per Alberto, un suo amico cubano. Sulla busta non c’è indirizzo e le chiedo come avrei fatto a trovare Alberto. “Chiedi al primo che incontri, lo conoscono tutti”.   

E allora chiedo a Milagros, la nostra guida all’Havana, di aiutarmi a trovare l’indirizzo dell’amico di Carmen. “Non saprei. Difficile trovare qualcuno se non hai l’indirizzo. Questa è una città molto grande. Chiederò in ufficio”.

Ogni giorno chiedo notizie a Milagros e ogni giorno ha una risposta diversa. “Sembra che abbia cambiato casa. Sembra che non abiti più all’Havana. Sembra che stia all’estero”. L’ultima mattina, salendo in pullman per l’aeroporto, Milagros mi dice. “Ho trovato l’indirizzo. Non è lontano, ma ormai non c’è tempo. Se mi dai la busta ci penso io”.

“Se è vicino fermiamoci. Solo due minuti…per favore”. Milagros parla con l’autista, e poco dopo ci fermiamo davanti a una casetta bianca su una tranquilla strada residenziale. “È quella la casa, lascia la busta e torna subito al pullman, non vogliamo perdere l’aereo”.

Busso alla porta e mi apre un signore distinto con la barba bianca. “Hola. Ho una lettera da Carmen, da Roma, E lei Alberto Korda?” “Sí por favor todos entran…”. Mi giro, e vedo che gli amici sono scesi tutti, nonostante le rimostranze di Milagros.

Sembra un museo la casa di Alberto, le pareti tappezzate di grandi fotografie in bianco e nero di ballerine, di Fidel, dei suoi fedeli e del Che. Perché Alberto è stato il fotografo ufficiale della Revolución. Il fotografo che ha scattato Guerrillero Heroico, quella foto iconica di Che Guevara con lo sguardo sognatore.  

Venti minuti di storie e di simpatia, con Alberto che ci ringrazia della visita, e noi a ringraziare lui. Andando via, mi sussurra: “Un favor muy grande…Hai qualche batteria per la macchina fotografica? Qui all’Havana non si trovano più, e sono senza”.

Svuotando le nostre macchine fotografiche, e aggiungendo quelle che avevamo di scorta, lasciamo al grande fotografo un bel mucchio di batterie. E lui, commosso, vuole fare con me una foto, tenendo in mano quella sua immagine del Che. La foto più riprodotta della storia.

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