• 28/11/2012 07:55

Web Hotel Revenue 2012: la disintermediazione non esiste

La scorsa settimana sono stato al Web Hotel Revenue, evento focalizzato sul mondo degli alberghi con corsi di formazione e convegni per gli addetti ai lavori. Ci sono state testimonianze interessanti da parte di molti player del settore come Trip Advisor, Kayak, Orbitz e Trivago nonché Google e Facebook che hanno un ruolo sempre più importante nella scelta del viaggio via web.

Molti dati utili tra i vari convegni, elenco i 10 che ho trovato più interessanti con la fonte tra parentesi:

1) Il 20% delle prenotazioni alberghiere arriva da ricerche su Ota (ma non prenotano necessariamente lì), il 24% dal consiglio di amici e familiari (Whip)

2) La forbice di occupazione media di un hotel in Italia varia tra il 30 e il 74% (Orbitz)

3) L'83% degli utenti di Facebook si fida dei consigli di viaggio degli amici, 2 su 3 condividono progetti di viaggio, il 50% clicca mi piace sulla destinazione scelta (Facebook)

4) Il 65% delle prenotazioni da mobile avviene il giorno stesso del check-in (Facebook)

5) Ricerche su Google nel settore travel: +4% nell'ultimo trimestre, ricerche su travel da mobile +166% (Google)

6) Il travel vale il 46% dell'e-commerce, il 50% delle prenotazioni online avvengono con 1-2 mesi di anticipo.(Google)

7) La valutazione media degli alberghi su Trip Advisor è di 4,01 su 5. Il 72% delle strutture ricettive italiane ha un punteggio maggiore di 3,5. (Trip Advisor)

8) Nella scelta dell'albergo i tre fattori più importanti sono rapporto qualità/prezzo, posizione e disponibilità del wi-fi (Kayak)

9) Persone incentivate ad acquistare un viaggio dopo la visione di un video: 45% nel turismo leisure, 72% nel turismo business (Youtube)

10) Sei motivi per cui si prenota tramite Ota: 1) fidelizzazione 2) possibilità di comparazione 3) forma di pagamento 4) accessibilità nella propria lingua 5) risparmio di tempo 6) possibilità di acquistare pacchetti di viaggio (Orbitz)

Inoltre ci sono state testimonianze e casi aziendali di promozione tramite Ota, su Facebook, con Google e Youtube o di valorizzazione del sito aziendale. Quello che però mi è parso emergere con più forza è il fatto che la disintemediazione a cui puntano tanti albergatori di fatto non esiste.

Nel senso che tutti gli online player sono tutti dei nuovi intermediari: che si usi una Ota, la pubblicità su Google o su Facebook o una web agency per aumentare le prenotazioni sul proprio sito. Come ha fatto notare anche il patron Enzo Aita nel corso del suo speech. Ci sono diverse opzioni per aumentare l'occupazione delle camere ma nessuna è gratuita: ciò che si paga per aumentare il proprio revenue è il costo di intermediazione, a chiunque venga dato.

E non esiste una soluzione univoca su dove spendere i propri soldi: dipende dal target che si vuole colpire e strumenti diversi sono più utili su alcuni mercati rispetto ad altri, in particolare su quelli esteri. Senza contare che gli scenari mutano rapidamente e chi oggi sembra un player neutrale un domani può diventare un nuovo concorrente.

E' il caso di Google che senza fretta sta ottimizzando i suoi servizi per i viaggiatori e che ha un vantaggio invidiabile sul lato mobile.
Oppure di Trivago che ha lanciato, accanto al metamotore, una piattaforma di direct booking (Trivago DB) per gli hotel che vogliono apparire con il proprio sistema di prenotazione con prezzi dinamici. Di fatto, un nuovo intermediario.

Domenico Palladino
@_Zadig

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