- 18/06/2025 14:10
The Spectacle: il film che interroga sul webturismo scatta e fuggi
Si tratta solo di scegliere da che parte stare. Come d’altronde quasi sempre nella vita, di cui la vacanza è ormai elemento integrante. Quando si parla di “binomio cinema-turismo” si può ad esempio scegliere se lo sguardo della camera debba essere puntato sul turista-spettatore, come accade nello spot lanciato a inizio anno su scala mondiale da VisitBritain e ispirato ai blockbuster che hanno portato sul grande schermo variegati scorci d’oltremanica, oppure sul turista-protagonista. E Yasmin Van Dorp ha scelto il secondo.
Per l’ultima edizione del Festival CinemAmbiente, nel film The Spectacle la regista e documentarista olandese ha infatti ricucito – con il permesso degli interessati – video e foto-performance messe in scena dai turisti in varie parti del mondo, a puro uso social. Imprese talvolta anche ad alto rischio per la propria e altrui incolumità, figli inclusi. Vedere il film per credere.
Con questo lavoro, che si è guadagnato nominations e spazio in varie competizioni cinematografiche europee e statunitensi, Van Dorp ha voluto avviare una ulteriore riflessione su “come si è evoluta la concezione del viaggio nell’odierna era digitale”. In una ventina di minuti il film racconta infatti come la dilagante febbre del selfie iconico abbia avuto il potere di trasformare repentinamente “paesaggi maestosi e luoghi di pace in amene attrazioni turistiche”.
Varie le domande che la regista affida alla comune riflessione: “sappiamo davvero cosa intenda oggi il turista social per esperienza di viaggio unica?”, “l’autenticità dell’esperienza si limita forse alla documentazione fotografica dell’essere stati dove e come i clichés social impongono?”, “quanto l’autoreferenzialità limita la connessione del turista con l’ambiente circostante?”. E infine: quale sarà il complessivo bilancio costi-benefici di questa nuova epopea del viaggio scatta e fuggi?