- 20/06/2025 14:23
Club Med e Valtur, due modi simili di superare il mezzo secolo di storia
Due notizie apparentemente distanti, che hanno invece molto in comune: i 75 anni del Club Med e il riconoscimento come Marchio Storico di Valtur. Cominciamo dal primo, visto che il sottoscritto ci ha lavorato – come semplice G.O. – ben trentadue anni fa.
Andava scritto così, Club Méditerranée, per esteso e con i due accenti acuti sulle “e”. Fu questo il nome che il belga Gérard Blitz, nato ad Anversa in una famiglia di tagliatori di diamanti e campione di pallanuoto, diede nel 1950 al primo villaggio di Alcudia, sull’isola di Mallorca. Blitz era rimasto impressionato dall’araldico Club Olimpico di Calvi, in Corsica, in cui pagando una quota si aveva diritto al “tout compris”. Dove alloggiare i propri ospiti (quelli che poi sarebbero diventati i G.M. Gentil Membres) su una spiaggia lontana da tutto? Nelle tende militari affittategli dal francese pied-noir Gilbert Trigano, in seguito socio e “dominus” del Club per quarant’anni, erede della Trigano et Fils, che dal 1935 produceva attrezzature da campeggio a Grenoble. Leggenda vuole che parte di quelle tende provenissero dagli accampamenti militari dell’esercito alleato, abbandonate in Marocco al termine della II Guerra Mondiale, solo cinque anni prima, e recuperate dall’intraprendente Trigano.
In quell’estate di 75 anni fa, 2.400 ospiti dormirono in tenda, senza acqua ed elettricità, mangiarono su tavolate con stoviglie (quelle sì) provenienti dai surplus militari americani, utilizzarono bagni comuni e vissero all’insegna dello sport: sci d’acqua, bocce, pesca subacquea. E, soprattutto, dandosi tutti del “tu” e abbattendo qualsiasi barriera sociale. Il villaggio turistico – nell’accezione valida dall’origine fino ai primi anni 2000 – l’ha inventato il Club Méditerranée, ça va sans dire. Il Club Med di oggi è un’altra cosa: la svolta c’è stata nel 2005, con la cessione al Gruppo Accor, cui – qualche anno e qualche vicissitudine societario-economica dopo - è subentrato Fosun International, conglomerato economico (cioè privato + pubblico) cinese. I tavoli da 8, G.O. e G.M., la danse du village e il “gioco caffè” appartengono a un’altra epoca. Però il Club Med del 2025 è un player globale e ha trovato una sua precisa collocazione (medio-alta) sul mercato globale.
Pochi giorni fa il MISE Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha riconosciuto al marchio Valtur la certificazione di Marchio Storico di Interesse Nazionale: traguardo raro e prestigioso, condiviso con brand iconici come Benetton e Alessi, Ducati e Olio Carli, Ducati e... Alpitour. La procedura per entrare a far parte del Registro è complessa: è necessario documentare l’uso continuativo del marchio per almeno cinquant’anni, raccogliendo quindi centinaia di prove d’uso - atti ufficiali, campagne pubblicitarie, cataloghi, articoli di giornale, video, fotografie, cartoline, gadget - per dare prova, anno dopo anno, della continuità del brand. Perché nel 2018 i fratelli Pagliara hanno speso diversi milioni di euro per acquisire il marchio Valtur (solo il marchio, nient’altro) reduce da anni di commissariamenti e cambi di proprietà, quindi se non decotto, quasi?
Per due motivi:
· il valore che un brand detiene presso il mercato turistico, siano le agenzie di viaggi o i consumatori, prescinde dalle vicende attraversate dalla proprietà: la maggioranza dei clienti della Valtur di oggi ignora il nome dell’azionista... E sarebbe stato auspicabile trovare dei volenterosi fratelli Pagliara anche per un brand altrettanto prestigioso, e caduto definitivamente in disgrazia, come Viaggi del Ventaglio/VentaClub;
· Valtur ha rappresentato per quarant’anni la migliore declinazione del villaggio turistico, quello inventato dal Club Med, ma in versione italiana: lo testimonia l’assimilazione a un personaggio dello spettacolo altrettanto iconico, Fiorello, che sussiste dal 1975, anno nel quale il 15enne Rosario Fiorello venne assunto come “facchino di cucina” al villaggio Valtur di Isola Capo Rizzuto. Nell’immaginario collettivo (vabbè, vale per Baby Boomer e Generazione X, i Gen Z hanno altri modelli) Valtur = villaggio turistico.
Cosa è rimasto della Valtur di Fiorello in quella di oggi? Non molto, dal punto di vista tecnico-turistico, molto da quello che caratterizza un love-brand.
Conclusione: per superare il mezzo secolo di storia, Club Med e Valtur dimostrano che conviene sì tenere qualcosa del passato, ma a condizione di guardare sempre e comunque avanti. Senza nostalgia e senza rimpianti.