• 16/03/2016 09:59

Match Point Battifora'L'equilibrio di Hotelplan'

“Abbiamo finalmente raggiunto l’equilibrio finanziario”.
Luca Battifora (nella foto), ceo di Hotelplan Italia, tira un sospiro di sollievo e racconta a TTG Italia le lunghe stagioni per arrivare a questo.

Periodi dove è stato necessario in qualche caso usare anche l’accetta per eliminare contratti troppo onerosi. Stamane a Milano in conferenza stampa spiegherà come ha superato questi anni difficili e del sostegno continuo della casa madre di Zurigo.

Equilibrio raggiunto. Ma quanto è stato difficile?
Tanto, perché non abbiamo lavorato solo sugli aspetti economici. Dal 2013 a oggi è stato necessario rimettere in carreggiata molte procedure. Poi sui numeri il lavoro è stato immenso.

Facciamo l’elenco di cosa non funzionava?
No, però mi piace ricordare che abbiamo ridato autostima ad alcune aree. Forse si era persa la consapevolezza del brand. Ora abbiamo un posizionamento chiaro e devo alcuni grazie.

Iniziamo allora…
All’azionista, perché non ha mai fatto mancare l’appoggio al mio lavoro. Alla squadra Hotelplan che ha lavorato a testa bassa e alle agenzie di viaggi che non hanno abbandonato l’azienda. Per davvero.

È stata anche una bella sfida personale?
Avevo stima del marchio e mi sono buttato nell’avventura. Non è stato facile perché abbiamo attraversato il periodo di maggior crisi del settore.
 
Quindi crisi finita?
Non credo sia finita ma abbiamo speranze e visioni diverse da qualche mese fa. In fondo è cambiato tutto l’assetto del settore e difficilmente torneremo indietro. Manca il core business sul corto e medio raggio, questo lo sanno tutti.

Settore fragile?
Diciamo che siamo da tempo in una fase di dispersione del mondo del tour operating, mentre la distribuzione è ancora numericamente superiore al fatturato che sviluppa il Paese. Credo che sia giusto dirlo senza fare polemiche. Numeri e basta.

A proposito di tour operator, Turisanda cambia ancora volto.
Era necessario fare alcune operazioni per dare anche a questo brand un posizionamento chiaro. Sarà un generalista che ci permetterà di fare sperimentazioni. Un laboratorio con nuovi prodotti.

Non avete mai pensato di chiudere il brand?
Forse poteva sembrare a molti più economico. Avrei visto la chiusura come una sconfitta e poi mi piace sottolineare che stiamo parlando di un brand storico del comparto.

L’ultima riunione a Zurigo…
I vertici del gruppo mi hanno espresso il loro apprezzamento per il lavoro svolto. Ho mantenuto fede agli impegni del 2013, malgrado la fase di mercato non favorevole.

Quindi rimane alla guida di Hotelplan Italia?
Beh, voglio continuare perché abbiamo grandi potenzialità. Non faremo più i volumi di 7/10 anni fa, però possiamo riprendere la via della crescita e migliorare i margini.

Parliamo di numeri. Dopo il primo quadrimestre siete in linea con il budget?
L’inverno è in linea con il 2015, ma gli indicatori positivi sull’estate mi fanno pensare a una crescita del 5 per cento a fine esercizio (31 ottobre, ndr). Tra qualche mese sarà tutto più chiaro.

Con in testa sempre la fascia alta di mercato. L’area sembra affollata…
Sono convinto che proprio su questo segmento ci toglieremo belle soddisfazioni. La fascia media per quest’estate è ancora tutta da decifrare, ma nella gamma alta ci siamo anche noi.

I tour operator sono ancora decisivi nel business delle agenzie?
Siamo speculari, complementari. Secondo Gfk noi t.o. pesiamo per il 46 per cento del business in adv. Siamo e saremo sempre partner di primo piano. Sono 20 anni che sento dire che agenzie e tour operator sono finiti e penso di arrivare alla pensione raccontando sempre la stessa storia.

Serate a passare a leggere i numeri, riunioni con i sindacati e la lenta risalita. Il momento più bello?
Natale 2015, quando ho rivisto persone sorridere dopo stagioni di sofferenze lavorative. Questo lo porto dentro di me. È la più grande soddisfazione della mia carriera.

Stamane in conferenza stampa parlerà di numeri e di rilancio. Di una società che ha superato il momento più difficile tre anni fa. Non racconterà delle sigarette bruciate nel 2013 quando tutto sembrava diverso. Battifora sapeva bene di giocarsi una grossa fetta di carriera, perché gli svizzeri avevano in mente un solo risultato. Ora si passa alla seconda fase.

twitter @removangelista

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