• 01/08/2022 16:11

Slalom verso le elezioni:cosa serve al turismo

Ancora non si sono risolti i nodi delle alleanze, figuriamoci quelli dei programmi. Le elezioni politiche incombono, i mesi per tirare le fila sono pochi (ormai 2 scarsi) e a quel fatidico 25 settembre manca meno di quanto si immagini. Nelle prossime settimane i partiti dovranno mettere mano alle proposte concrete e ai programmi. E anche se, tradizionalmente, al turismo non vengono destinati molti paragrafi nei documenti programmatici degli schieramenti, è bene ricordare che il mondo del travel ha un peso prioritario nell'economia italiana e, al tempo stesso, richiede diversi interventi per far girare al meglio la macchina.

Ecco dunque una serie di tematiche che, per il turismo, sarebbe auspicabile trovasse posto nei programmi dei partiti.

La galassia low cost
Prima di tutto, la questione low cost. Gli ultimi anni hanno messo alla prova l'intero sistema dei trasporti, ma il modello a basso costo sembra essere quello che ha subito gli stravoglimenti maggiori. L'inflazione morde, il costo del carburante non dà tregua e chi ha puntato tutto sul prezzo basso deve rivedere i piani. A tutto questo si aggiunge l'ondata di ritardi e cancellazioni, non sempre gestita al meglio. Insomma, la galassia low cost ha bisogno di una 'riordinata'.

I sostegni al comparto
C'è poi la questione di aiuti e ristori, già stanziati ma mai recapitati agli aventi diritto. Questo è uno dei temi che tiene più sulle spine il comparto, che si è visto riconoscere il diritto ai sostegni per i mancati introiti ma non si è mai visto accreditare le cifre sul conto corrente. Ora serve solo sbloccare il denaro e versare il dovuto. E, più in generale, sostenere la liquidità delle imprese, soprattutto le medio-piccole con un più difficile accesso al credito, è quantomai necessario.

Il ministero
Il Governo Draghi aveva visto il ritorno di un ministero del Turismo vero e proprio, dopo anni di peregrinazioni tra dicasteri. La scelta non aveva mancato di alimentare le speranze del settore. Ma i partiti in corsa sono intenzionati a confermare la presenza di un ministro dedicato? Su questo argomento il comparto chiede chiarimenti.

Il costo degli aeroporti
Il turismo italiano si attende anche che si metta mano al sistema delle tasse aeroportuali, che incidono indirettamente sui costi che agenzie e tour operator si trovano a dover sostenere. Una revisione del sistema potrebbe contribuire a rendere l'Italia una meta più competitiva sullo scacchiere europeo.

La gestione dei flussi
Ma il prossimo Governo dovrebbe anche affrontare il nodo dell'overtourism. Per ora le destinazioni stanno procedendo in ordine sparso, con alcune tra le mete più affollate che hanno deciso di adottare il famigerato 'numero chiuso'. Ma la questione, come già prima della pandemia, è sempre più pressante, sia per la tutela delle destinazioni sia per la fruibilità delle stesse.

Abusivi
Un capitolo a parte merita il discorso dell'abuvismo, da sempre una delle piaghe che affliggono questo comparto. Da tempo se ne parla, ma di interventi netti da parte della politica se ne ricordano pochi.

Le concessioni balneari
Resta in sospeso anche il grande tema della direttiva Bolkenstein e delle concessioni dei litorali, che non riguarda solo i balneari in senso stretto ma anche gli alberghi e i villaggi che possono contare su una spiaggia. Il Governo che salirà in carica dovrà in un modo o nell'altro affrontare l'argomento, dal momento che l'Europa si è pronunciata in maniera inequivocabile.

Tassazione online
Un altro tema che sarebbe utile veder spuntare tra le righe dei programmi è quello della tassazione dei big del web e dell'ecommerce. Un argomento che, se affrontato, potrebbe rimettere in equilibrio le forze in gioco nella partita tra online e offline.

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