• 29/01/2013 16:12

Veratour:"Mai sbagliare il prezzo"

“Ancora una cosa. Vorrei fare un grande in bocca al lupo a Luca Battifora per la nuova avventura in Hotelplan. Merita attenzione perché è un manager capace e un amico”.

Stefano Pompili (nella foto), direttore generale di Veratour chiude così la nostra telefonata. Sino a pochi istanti prima raccontava a TTG Italia come oggi è necessario lavorare a testa bassa per ottenere risultati. Per poi interrompersi e spiegare l’importanza della convention aziendale in Mar Rosso dei prossimi giorni e la programmazione charter da rispettare.

La famiglia Pompili nel corso degli ultimi anni si è guadagnata il rispetto assoluto da parte del mercato, macinando risultati, seguendo i dettaglianti e realizzando una bella campagna acquisti che ha portato in azienda manager di livello.

I complimenti fioccano, ma anche il d.g. sa bene che adesso l’attenzione su Veratour sarà più alta rispetto al passato. E gli errori non si perdoneranno velocemente.

Ora sarà più difficile viaggiare sottovento?
“L’attenzione è aumentata, i complimenti fanno piacere, ma nessuno si monta la testa nella nostra azienda”.

Anche perché il presidente Carlo vigila.
“Ecco, appunto”.

Qualcosa però preoccupa Stefano Pompili che dopo aver archiviato un 2012 da ricordare con ricavi per 180 milioni di euro e il primo margine (ebt) a 4,5 milioni, preferisce agire con grande cautela perché il mercato potrebbe riservare ancora sorprese. Così dopo un lungo sospiro dice che “la contrazione dei viaggi esiste e per questo bisogna difendere bene il prodotto. In molti si stanno rendendo conto che anche le piattaforme che vendono viaggi via web hanno smesso di crescere”.

Scusi Pompili, potrebbe essere un problema di prezzo?
“Noi quest’anno abbiamo dedicato tempo ed energie al pricing perché non possiamo permetterci di uscire con prezzi poco in linea con la domanda. Oggi, se sbagli il prezzo ti fai molto male”.

Attenzione a non perdere la leadership nel comparto villaggi.
“Ecco perché abbiamo fatto un gran lavoro sul pricing. I villaggi sono il nostro fiore all’occhiello”.

Inevitabilmente l’intervista scivola sul tema caldo del rapporto tra tour operator e vettori charter. La contrattazione appare difficile e la questione degli adeguamenti preoccupa perché a parole tutti disponibili, ma al momento di mettere la firma si riapre la discussione. “Ma onestamente non credo sia facile trovare un accordo”, sostiene il d.g. di Veratour.

Come va con Broccoli?
“Benissimo, è arrivato il numero 1 che ha dato ancora più forza al nostro rapporto con le agenzie. Abbiamo infatti messo a budget una crescita dei costi legati alle adv. Importanti essere corretti e concreti sia con le agenzie sia con i clienti”.

Mai pensato di andare direttamente al consumer?
“Non vogliamo snaturare un rapporto che funziona da 20 anni”.

La telefonata poi si sposta sul tema delle mete da rilanciare e così scopriamo che Veratour pensa di fare un buon risultato su un villaggio a 5 stelle situato a Djerba, mentre controlla ogni giorno le partenze per Kenya, Mauritius e Zanzibar. Questo è un terzetto che “porta marginalità”.

Ma Pompili, sulla possibile sorpresa del 2013 sembra prima arrestarsi e poi spiega che solo la Grecia “può compiere il grande balzo dopo aver perso il 30 per cento nel 2012. Mi sento di scommettere su questa meta”.

Nessun ripensamento sulle Maldive?
“Abbiamo chiuso il villaggio perché era difficile da gestire sotto il profilo finanziario. Non sarà più una meta per vettori charter, è cambiato tutto e molto in fretta.”

Non vi resta che sperimentare sul lungo raggio?
“Perché no. Penso a qualche piccolo villaggio nei Caraibi inglesi o all’Oriente inesplorato. Magari si potrebbe andare a riproporre Bali”.

Dimenticata troppo in fretta da tutti?
“Sparita in effetti dai circuiti che contano. Ma come lei ricorda non era così male…”.

Twitter @removangelista

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