- 09/09/2025 09:50
Ducrot sull’estate:“Gli italiani hannosolo cambiato mete”
I lunghi ponti primaverili, i costi elevati dei servizi dovuti a una filiera ancora troppo ancorata all’iperstagionalizzazione e le alte temperature estive. Sono molteplici le variabili che secondo il ceo di Viaggi dell’Elefante, Enrico Ducrot, hanno inciso sul calo registrato nelle destinazioni balneari della Penisola quest’estate. “Ho l’impressione che l’italiano non abbia rinunciato alle vacanze, ma che si sia solo spostato”, riferisce a TTG.
“Ho l’impressione - prosegue - che ci sia stato anche un fattore climatico. Evidentemente c’è una parte della clientela che preferisce soluzioni in collina o montanga. E non solo nelle classiche Alpi, ma anche nell’Appennino”.
Ma “certamente c’è - asserisce il manager - un fattore anche di costi: il rapporto fra la fruibilità e la raggiungibilità delle spiagge, il costo per un ombrellone in generale, dovuto a questa iperstagionalizzazione ancora molto forte in Italia - un dato alla luce del sole - che non riguarda solo le spiagge più note, ma anche altre zone che avrebbero la possibilità di lavorare su un migliore allungamento della stagione. Sicuramente, questo fattore incide sul prezzo e di conseguenza sulle scelte dei clienti, che cominciano a guardarsi attorno e scelgono mete e destinazioni differenti”.
Non ultimo, anche per il ceo di Viaggi dell’Elefante, a determinare in parte l’esito di questa estate è stato anche il ‘ferraprile’. “Il lungo ponte che ha connesso la Pasqua al 25 aprile e al Primo maggio ha eroso la spesa media, anche sul lungo raggio, e quindi la parte centrale della stagione - luglio e agosto - è stata penalizzata”.
Un tema di spesa
E il manager non ne fa un discorso di tempo e opportunità, ma esclusivamente di budget destinato ai viaggi. “Parlando del mass market, c’è stato proprio un discorso di spesa - rimarca -. La parte economica del viaggio è stata erosa”. Discorso a parte, ca va sans dire, per l’alto di gamma - segmento di riferimento del tour operator di Ducrot -, che ha tenuto e che, sottolinea il manager, “non risente di queste oscillazioni”.
A dimostrarlo anche i numeri dell’operatore, che fanno ben sperare per l’esito dell’anno. ”Stiamo seguendo l’andamento classico. Prevediamo di raggiungere i nostri obiettivi di crescita, tra il 15 e 20%, ma questo ovviamente lo vedremo solo nel 2026”.