- 24/05/2024 12:18
Elefante ha 50 anni:“Serve un pattoper il futuro”
Cinquant’anni e non sentirli? Non proprio. Enrico Ducrot, ceo de I Viaggi dell’Elefante, festeggia i primi 50 anni dell’azienda rivendicando orgogliosamente la sua storia. “I 50 anni li sentiamo eccome, ma sentiamo 50 anni di una storia meravigliosa”. Non una zavorra, ma una ricchezza che permette di comprendere meglio la realtà di oggi.
“Questo è un momento di grandi sfide – racconta Ducrot in un’intervista a TTG Italia -. Da un lato, il bombardamento di notizie crea uno stato di ‘ansia perenne’ nei viaggiatori, che si trovano davanti a una enorme quantità di opportunità di scoperta del mondo, e che si sentono sì più autonomi nelle scelte, ma anche più confusi. Dall’altro, è ormai finito il tempo dell’aggregazione e si cerca, invece, l’esperienza individuale, anzi, se possibile totalmente esclusiva. Tutto questo ha cambiato il nostro modo di lavorare, di proporre le destinazioni, di rapportarci con i viaggiatori”.
In sostanza, dice Ducrot, il cambiamento epocale è nella definizione del prodotto, che non è più proposto dal tour operator, ma è profilato dalle passioni del cliente.
E allora nascono i viaggi trasformativi “che in realtà esistevano anche negli anni Sessanta o Settanta, con l’India come grande meta catartica” e nascono i laboratori, come quello di Ecoluxury Retreats of the World, la linea di strutture sostenibili promossa da Viaggi dell’Elefante.
“Sulla sostenibilità c’è grande confusione – dice Ducrot -. Noi abbiamo voluto creare questo laboratorio dove riuniamo le strutture che fanno azioni migliorative per il territorio che le ospita e per gli abitanti: progetti che si riverberano fuori dagli alberghi e che coinvolgono gli ospiti”.
Ma è sulle sfide per i prossimi 50 anni che Ducrot lancia una proposta alta: “È necessario un nuovo patto ‘sociale’, fra Governi, cittadini e imprese per affrontare le questioni epocali che ci attendono, prima fra tutte quella del clima e della sostenibilità. E il turismo, in questo patto, può essere protagonista”.