- 01/08/2025 08:35
Le aziende del turismoe i paradossi dell’IA
L'intelligenza artificiale sta rapidamente diventando una componente fondamentale dell'esperienza di vita e anche di viaggio dei consumatori contemporanei. Il report annuale di Booking.com evidenzia una rivoluzione già in atto: il 65% dei consumatori che prevede che la pianificazione delle vacanze attraverso l’IA diventerà una realtà diffusa nel prossimo futuro. Due turisti su tre (67%) l’hanno già utilizzata in qualche aspetto del viaggio e, di questi, quasi tutti l'hanno usata per la pianificazione o la prenotazione (98%). Oggi gli assistenti AI si stanno affermando come una fonte più affidabile per la scelta dei viaggi (24%) anche rispetto agli influencer (14%).
Con l'entusiasmo per l'intelligenza artificiale al culmine, è normale che sia il settore pubblico che quello privato accelerino gli investimenti. Nel solo settore dell’hospitality, si stima ad esempio che entro i prossimi 9 anni la spesa in intelligenza artificiale raggiungerà quota 36 miliardi di euro (+1100% sul 2024).
Ma il vero tema dell’IA è il paradosso che la circonda. Marc Mekki, fondatore della società di consulenza Inspire Limitless, intervistato durante Phocuswright Europe a Barcellona, getta una chiara luce sulla difficoltà delle imprese nel rispondere in maniera proattiva allo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale per rispondere alle attese dei consumatori. “In genere – ha spiegato Mekki -, le tecnologie innovative nascono nei laboratori governativi, legate alla ricerca militare, per poi raggiungere le piccole e medie imprese e infine i consumatori. Ma con l'IA è il contrario. Stiamo assistendo all'adozione da parte dei consumatori molto prima che a livello aziendale”. Questo comporta, anche a causa del ritmo con cui l’intelligenza artificiale di sviluppa, alla costante ‘arretratezza’ delle aziende. “Nel momento in cui l’integrazione è completata, testata e implementata – ha detto -, è già obsoleta sotto molti aspetti”.
Per questo la vera sfida delle aziende è investire per formare il personale affinché sappia usarla al meglio.
Il gruppo delle ferrovie francesi SNCF, ad esempio, nell’ultimo anno ha formato 25.000 dipendenti su 160.000. “L'intelligenza artificiale rappresenta una sfida importante – ha dichiarato Julien Nicolas, direttore digitale e IA del Gruppo SNCF -. Abbiamo un importante piano di formazione su questo strumento”.
In sostanza, le aziende che vogliono utilizzare l’IA in maniera concreta devono affiancare al team che si occupa dell’integrazione con i sistemi aziendali anche un team che abbia sempre un passo nel futuro.