• 21/07/2025 08:31

Il lusso contemporaneoe l’obbligo dell’unicitàLa lezione di Raffles

Omer Acar, ceo Raffles e Fairmont

Non cercare di essere tutto per tutti, ma puntare dritti sulla propria unicità. Il mondo del lusso sta cercando nuove soluzioni per rispondere alle esigenze sempre diverse e sempre più complesse di un ospite a cui da tempo non sono più sufficienti i guanti bianchi e un servizio da re, ma che cerca nuovi stimoli e, di fatto, la sua personale verità.

A raccontare a TTG Luxury una possibile soluzione per risolvere questo intricato sistema di percezione è un personaggio d’eccezione: Omer Acar, ceo Raffles & Fairmont.

“Il lusso è diventato profondamente personale e riguarda la propria percezione, non la definizione di qualcun altro – spiega -. Per questo i marchi dell'ospitalità devono trattare l'unicità non solo come un elemento di differenziazione, ma come un obbligo. Da Raffles, ad esempio, questo significa concentrarsi su ciò che ci rende diversi e non cercare di essere tutto per tutti, ma essere Raffles in modo inequivocabile e senza scuse”.

Insomma, si punta tutto sulla forza del brand e su cosa contiene: lusso, servizio, esperienze distintive, verità, appunto, nei luoghi e nell’accoglienza.

“Il cambiamento delle esigenze del cliente – svela Acar - sta spingendo i marchi dell'ospitalità ad abbandonare la monotonia e a puntare su esperienze distintive ed emotivamente coinvolgenti”.

Gli strumenti per vincere questa sfida sono semplici, ma allo stesso tempo complessi.

“La sfida per il settore alberghiero è comunicare in un modo che sia autentico, locale e concreto, senza perdere la qualità altissima che ancora attrae le persone – conclude il ceo -. Si tratta di raccontare storie vere e umane che riflettono l'anima di un luogo e di enfatizzare ciò che non passa mai di moda: tradizione, artigianalità e qualità”.

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