- 24/11/2025 08:35
Le prospettive del lusso:più attenzione al valore
C’è aria di stabilità nel mercato del lusso, una stabilità che nasconde, però, dei movimenti ‘tettonici’ sotto una superfice apparentemente tranquilla. E le aziende che si occupano dei luxury travellers devono riuscire a vedere in profondità.
Parte da qui l’analisi di Bain & Company realizzata per Altagamma, che mostra come a livello di valori, di mercati e di prodotti, il mondo del lusso sembra aver passato quasi indenne un 2025 funestato dal prolungarsi dei conflitti e dagli interventi economici degli Usa che hanno creato forti insicurezze.
Nella stabilità, si nota una crescita decisa del comparto viaggi, con un +11%, superato dalle crociere che si attestano a un +12%, mentre sono in calo, con i valori più diversi, gli acquisti d’arte, le auto di lusso e in generale i beni di lusso. In termini generali, le esperienze superano, nella spesa di alto livello, l’acquisto di beni materiali.
A sostenere la crescita del turismo, secondo Bain, l’espansione di prodotti di lusso in nuove destinazioni e, per quanto riguarda le crociere, accanto a un aumento della domanda, si evidenzia un’espansione delle flotte, con la nascita di nuove navi che promettono esperienze ed emozioni, identificate come primo driver della spesa di lusso.
Qualche crepa
E qui si intravvede una prima crepa nell’apparente stabilità. Le dinamiche di mercato, infatti, mostrano come i top consumer affianchino all’acquisto di beni anche quello di esperienze; ma tutta un’altra parte di clienti, i cosiddetti aspiring luxury, compiono invece una scelta, ossia rinunciano agli acquisti per orientare la spesa verso le esperienze.
Anche per quanto riguarda i mercati internazionali, gli andamenti sono differenziati: se l’Asia Pacifico resta in calo, in attesa di un ritorno della Cina, gli Stati Uniti si mostrano stabili, sebbene fortemente polarizzati. Il Medio Oriente è in crescita del +2/4%, mentre l’Europa contiene il calo, con un -3/-1%, ma con forti differenziazioni. Se il Sud Europa regge, sostenuto dalla spesa legata al turismo, il Nord soffre, in particolare l’area DACH.
Secondo quanto dice Bain, quindi, anche il mercato del lusso non è più immune dalle crisi macroeconomiche. Tanto è vero che, dal punto di vista dei margini economici, si registra un brusco calo, con un ritorno ai valori del 2009.
Nell’analisi, quindi, si raccomanda alle aziende del lusso di valutare con attenzione il proprio mercato, in particolare per quanto riguarda l’equilibrio fra prezzi e qualità, un tema al quale anche i consumatori luxury sembrano essersi fatti particolarmente sensibili: non tanto per i costi, quando per l’onestà nella proposta, che deve rispettare i valori del brand.
Anche l’etica, insomma, vuole sempre di più la sua parte.