• 29/08/2022 17:53

Stop ai rincari selvaggi:Governo e Ue al lavoro

La ripresa del turismo viaggia su una strada ancora in salita, costellata da difficoltà che rischiano di compromettere un autunno-inverno che si sperava potesse finalmente rappresentare lo spartiacque con il post-pandemia.
Alla base della nuova emergenza che coinvolge tutti i settori e che sta generando non poche preoccupazioni sul futuro del turismo organizzato, il caro energia, un problema che riguarda tutte le attività economiche, comprese quindi quelle di albergatori, ristoratori, fino ad arrivare alle società che gestiscono le funivie, che per la stagione invernale potrebbero non riuscire a sostenere i rincari.
Va da sé che il caro energia pesa anche sui bilanci familiari,  con un impatto sulle spese ritenute non indispensabili. Come quelle relative ai viaggi, con immediata ricaduta sul turismo organizzato.

Intervento di emergenza
Proprio per porre un freno all’aumento incontrollato dei prezzi, l’Unione europea sta preparando un intervento di emergenza e una riforma strutturale del mercato dell’energia. Ad annunciarlo Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che in un intervento riportato dal Sole 24Ore ha specificato che “l’impennata dei prezzi dell’elettricità mostra chiaramente i limiti dell’attuale funzionamento del mercato che era stato concepito in un contesto molto diverso”.

Riunione il 9 settembre
Il tema della continua impennata dei prezzi del gas e della necessità di una riforma del mercato sarà oggetto di discussione nella riunione di emergenza dei ministri dell’Energia dell’Ue che si terrà a Praga il 9 settembre. “Dobbiamo risolvere - ha detto il ministro per l’Industria e il commercio della Repubblica Ceca, Josef Sikela, che detiene la presidenza di turno Ue - il problema del mercato dell’energia. La soluzione a livello europeo è di gran lunga la migliore che abbiamo”. Síkela sposa la tesi sostenuta dall’Italia con Draghi, che l’Europa debba separare i prezzi del gas da quelli dell’elettricità. Secondo il ministro ci sarà bisogno di una maggiore liquidità del mercato energetico e saranno necessari interventi di mercato, che gli stati possono studiare insieme alle società che acquistano energia, per aiutare a prevenire malfunzionamenti del mercato. E in tal senso, l’Unione europea sarebbe più vicina a un approccio comune sui prezzi dell’energia di quanto non lo sia mai stata prima.  

Governo al lavoro
Intanto, il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, insieme all’Economia, è al lavoro sul taglia-costi, che rientra nel piano del Governo per rispondere al grido d’allarme delle imprese.
Il piano  dovrebbe passare anche attraverso un nuovo decreto con cui l’esecutivo punta ad alleggerire ancora il caro bollette, che però si scontra con il  tema delle coperture, sul quale sono al lavoro i tecnici per comprendere le reali possibilità di manovra.  Il conto delle possibili misure sul tavolo è salato: servirebbero 10 miliardi soltanto per estendere all’ultimo trimestre dell’anno i crediti d’imposta a favore delle imprese penalizzate dagli aumenti. La parola passa al Mef che deve tirare le somme tra eventuali residui di fondi inutilizzati ed extragettito.

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