• 12/07/2018 16:35

Matteo Marconcini, in viaggio oltre lo sport

Toscano, classe 1989, professione judoka: è questo il profilo di Matteo Marconcini. Ha rappresentato l'Italia alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016. Un bronzo sfumato per un soffio ma che viene ripagato dalla medaglia d'argento conquistata l'anno successivo a Budapest in occasione dei mondiali. Una vita continuamente in giro per il mondo grazie allo sport.

Una pausa dalle fatiche sportive, che programmi ha per le vacanze estive?
Tra un impegno e l'altro forse riesco a ritagliarmi una settimana di vacanza. L'idea è di andare in Croazia, sia per il mare sia per non prendere l'aereo! Mi toccherà volare tutta l'estate per lavoro...

Viaggi e sport, un binomio quasi inscindibile. Come vive questa realtà?
Viaggiare per lavoro è diventata una routine. All'inizio era divertente, adesso è qualcosa che vivo come assolutamente normale. Anche quando devo star via un mese, impiego massimo 10 minuti a fare la valigia perché so esattamente cosa portare e cosa mi serve.

Qual è un viaggio che le è rimasto nel cuore? E quale luogo vorrebbe visitare?
Il viaggio che porto nel cuore è recente. Dopo il mondiale di agosto 2017, visto che l'estate precedente non ero andato in vacanza, sono partito per il Kenya con la mia ragazza. È stata una bellissima esperienza, più avventura che relax. Non avevamo prenotato quasi nulla e ci siamo arrangiati. Un luogo che mi manca e vorrei visitare è invece l'Australia.

Che tipo di viaggiatore è?
Mi piace l'avventura con il giusto comfort. Quando parto per le mie trasferte sportive, il tenore del viaggio è sempre molto spartano. Quando voglio fare una vacanza di puro svago, dunque, cerco qualcosa di diverso. Mi piacciono gli appartamenti isolati, lontani dai classici posti turistici, tutti quei luoghi che mi danno la possibilità di vivere appieno il contesto in cui mi trovo. Inoltre, preciso che nella mia valigia non mancano mai due cose per me fondamentali: le ciabatte, perché anche in Alaska o sto scalzo o appunto in ciabatte, e l'orologio da polso. Se lo dimentico a casa impazzisco e ne compro immediatamente uno nuovo.

Agenzia di viaggi o fai-da-te?
Come tutti, molte informazioni le cerco su internet. Però sono convinto che andare in agenzia possa essere di aiuto. Da una parte sta a noi clienti saper spiegare bene le nostre esigenze di viaggio, dall'altra tocca a loro interpretarle e consigliarci. Hanno una panoramica e una conoscenza maggiore che soprattutto su alcune destinazioni si rivela indispensabile per il successo di una vacanza.

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