Studi di settore: "Insufficienti i correttivi anticrisi"

I correttivi anticrisi degli studi di settore non sono più sufficienti per le pmi. L'accusa arriva da Confesercenti Emilia Romagna, che ha analizzato le cifre 2013 relative a un campione di 9.342 aziende nel settore del commercio, turismo e servizi della regione.

Secondo i numeri evidenziati dall'associazione di categoria, l'incidenza dei correttivi anticrisi è passata dal 43,1 per cento del 2012 al 41,6 per cento del 2013. "Ciò significa che si è tenuto conto, ma in modo insufficiente - precisa la nota Confesercenti Emilia Romagna -, della situazione molto pesante che stanno vivendo le imprese, che vedono i costi aumentare, mentre la redditività si è ridotta ai minimi termini, tanto è vero che molte sono costrette a chiudere".

Per quanto riguarda la congruità con gli studi di settore, la percentuale delle imprese si attesta al 76,8 per cento, quasi invariata rispetto al 77,2 per cento dello scorso anno; notevole, invece, la crescita rispetto al 2006, quando la percentuale delle pmi congrue si attestava al 65,5 per cento.

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