Prezzo iper dinamicoCosì il web incassa di più

Contrordine: sul web non si paga di meno. Al contrario, tutto il sistema di vendita su internet è progettato e studiato per far pagare all’utente la cifra massima che è disposto a sborsare.

Se in un primo momento internet aveva attirato l’attenzione dei clienti con i supersconti e le offerte imprendibili, ora l’approccio è cambiato: i giganti del web hanno capito che possono guadagnare non solo lavorando sui grandi volumi o le forniture massive, ma anche massimizzando ogni singola vendita. E questo un meccanismo che fa sembrare il vecchio prezzo dinamico un concetto da Paleolitico.

Il ruolo dei big data
Come racconta corriere.it i big data hanno impresso un’accelerazione considerevole alla costruzione del prezzo dinamico. Incrociando miliardi di informazioni, i ‘cervelloni’ modificano di continuo i prezzi, calcolando costantemente quale sia il costo più alto che possono chiedere senza perdere la vendita.

Se fino a qualche anno fa gli internauti si affidavano a sistemi come l’acquisto in determinati giorni della settimana o in alcune ore, tutto questo è andato in soffitta. I software per la costruzione del prezzo ormai incrociano una quantità di informazioni enorme, dalle previsioni meteo ai grandi eventi. Senza contare tutte le informazioni che i clienti ‘regalano’ tramite il loro comportamento online.

È l’era del cosiddetto hyper-dynamic packaging, che sorpassa e surclassa il vecchio bilancino tra domanda e offerta basato sullo storico delle richieste.

Per assurdo, come nota il portale del quotidiano, sono proprio i clienti spesso a fornire le informazioni utili per calcolare il prezzo più alto che il venditore online può chiedere.

E i ricavi dell’ecommerce ringraziano.

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