Tavola rotonda di TTG Italia: "Retroscena"

Finisce in pareggio l'incontro tra compagnie aeree e distribuzione. Chi si attendeva uno scontro feroce tra le parti è rimasto deluso. In fondo, le difficoltà economiche si fanno sentire ovunque e le aziende preferiscono rimanere dentro il cortile di casa ed evitare polemiche che potrebbero portare a qualche rivendicazione economica. O soltanto a una presa di posizione scomoda che nessuno vuole prendere. Qualcuno tra vettori e network ha addirittura preferito disertare l'incontro dopo aver lanciato proclami per mesi sulla necessità del confronto tra le parti, ma l'assenza di trasparenza rimane una delle piaghe del comparto turistico.

Fase di attesa
Nonostante questo, si intuisce, al tavolo dell'incontro che nessuno ha intenzione di provare nuove tattiche per l'inverno. Non è il caso di rischiare pesante quando le previsioni di traffico non sono certo esaltanti. Scatenare oggi contrasti tra le parti appare molto pericoloso. In fondo, che la situazione non sia delle migliori è noto a tutti i presenti, ma la chiarezza tra le parti sembra ancora distante. Situazione che Luca Battifora fotografa con precisione spiegando che: "Tutti gli anelli della filiera hanno cercato di scavalcare gli altri". Magari sarebbe necessario uno scatto d'orgoglio incalza Leonardo Cesarini, "per mostrare che siamo un'industria". Ma la distanza tra chi produce e chi vende non sembra al momento colmabile. Una distanza che pare destinata a rimanere ancora a lungo, se chi produce si limita al compitino lasciando alle agenzie di viaggi praterie di crescita. Molti adv si stanno infilando nelle terre di nessuno e basta seguire alcuni blog per capire l'aria che tira. Tutti pensano di realizzare pacchetti in maniera autonoma.
   
Biglietteria al 75% in adv
Tornando al tema del dibattito appare chiaro che i vettori in molte agenzie sono appena sopportati, perché quello scarso 1 per cento di commissione ormai non appassiona più nessuno. Resta però un fatto più volte ribadito dai vettori : il 75% delle vendite di biglietteria continua a passare dalle agenzie. Da questo punto parte la discussione nella sede milanese di TTG e forse da questo punto si potrebbero (anzi dovrebbero) innescare alcune forme di collaborazione. Ma le parti sembrano ancora molto distanti. Qualche settimana fa Alitalia e Ainet, l'associazione che raggruppa alcuni network in rappresentanza di circa 6mila adv, hanno siglato un'intesa "all'insegna della chiarezza".  Un avanzamento importante verso una collaborazione più 'utile' al business. "A volte non ci si rende conto che stiamo facendo la guerra tra poveri. Poche aziende presentano un conto economico sano e non dimentichiamoci che il cliente resta il nostro primo azionista". Basterebbe questo per dare a Battifora il premio di giornata. Così con poche parole ha riassunto lo stato di salute del settore.

Cambio di mentalità
Ma la sorpresa del giorno è senza dubbio Antonella Vecchio, manager Sabre con un passato in casa Alitalia. Entra ed esce dal dibattito con misura e decisione e ammette che serve "un cambio di mentalità in tutto il mercato. Il cliente che entra in agenzia vuole qualcuno che lo consigli anche nella scelta delle compagnie aeree. La professionalità e l'impegno sono l'unica via del futuro". Alexander D'Orsogna, manager Alitalia dell'incontro, non nega le difficoltà e spiega che è "necessario trovare distributori affidabili". Si torna sempre allo stesso punto, con la distribuzione sul banco degli imputati. Ezio Birondi sorride poi sostiene che "ultimamente c'è la tendenza a puntare il dito gli uni verso gli altri, è ora che ognuno punti il dito anche verso se stesso. Vale per tutti, ma dobbiamo capire che, se restiamo fermi alle solite manfrine, rischiamo grosso".

La questione passeggeri
Carlo Stradiotti, uomo di numeri della galassia Alpitour, interviene a bassa voce ma lascia il segno: "Il ricavo medio passeggero è sceso negli ultimi anni e difficilmente risalirà nel 2012". In fondo, come sostiene Massimo Gardini, manager Uvet, "non mancano i voli, mancano i passeggeri". E troppe volte i pax non viaggiano in business, la classe da dove arrivano ancora margini. Molte aziende hanno infatti spostato il loro traffico sulle classi economiche e sulle linee a basso costo. Con mille ringraziamenti da parte di Massimo Di Perna, che con Vueling si sta ritagliando un posto di rilievo nel mercato low cost che avanza. "Le compagnie a basso costo hanno rimodellato il business del trasporto aereo - rimarca D'Orsogna - Sui voli a corto raggio non esistono più due anime di mercato. Resta la differenza sul lungo raggio, ma tra non molto le compagnie low cost arriveranno anche in questo segmento".

La selezione

Ma la selezione naturale è dietro l'angolo e lo conferma Antonella Vecchio: "Ormai è il mercato che decide e fa le politiche. Sono spariti alcuni tour operator importanti e la selezione toccherà tutti, senza fare grandi distinzioni. Comunque i vettori low cost sono ormai arrivati anche sui voli a lunga gittata". Con i gds ancora al centro del mercato, come sembrano chiedere le agenzie di viaggi. Malgrado il rapporto tra i grandi distributori e i vettori non sia dei migliori. "Ma sono le solite schermaglie tra gds e compagnie", sogghigna Vecchio. Perché alla fine bisogna comunque trovare un'intesa. Ma Gardini, che conosce bene il comparto, viene in sostegno dei distributori internazionali per spiegare che: "L'importanza dei gds sta nel dare risposte rapide e nell'offrire un'ampia gamma di prodotto e varietà di prezzo". Il prodotto citato da Gardini appare però fuori misura rispetto alla domanda, che cala ogni stagione. Argomento che piace molto a Birondi pronto a sottolineare: "Non è più possibile lavorare con tutti. Vettori e operatori devono fare delle scelte, ma anche la distribuzione deve scegliere i suoi partner e poi spingere sull'acceleratore".
   
Il prodotto
Anche in tempi di magra è il prodotto di qualità che sembra mancare in agenzia. Tanti voli e pacchetti sul tavolo dei dettaglianti, ma per la qualità conviene ripassare. Birondi allarga le braccia e guarda Battifora. La risposta è tutta racchiusa nei loro sguardi. Mentre Stradiotti in chiusura ricorda a tutti che ormai "ci rubiamo i passeggeri per una differenza di cinque euro a seggiolino. Poi gli aerei partono vuoti, ma questo è un altro discorso".
Remo Vangelista
vangelista@ttgitalia.com

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