Business travel
tra rischi e rincari,
i dati BCD Travel

Nuove sfide attendono il business travel nel corso del 2026, tra rischi di tensioni e conflitti regionali, incertezza economica e crescente pressione sui costi. A tracciare il quadro del prossimo futuro del settore è BCD Travel, che nel suo ultimo Travel Market Report parte da un dato di Oxford Economics, che per il prossimo anno prevede un tasso di crescita globale del 2,6%, il più basso dal 2009, escluso il 2020. In questo contesto le organizzazioni dovranno rafforzare la gestione del rischio di viaggio e la pianificazione commerciale.

“Nel panorama attuale del settore del business travel - commenta Jorge Mesa, Senior Director of Travel Risk Management di BCD - le aziende si trovano ad affrontare sfide senza precedenti e devono adottare strategie proattive e tecnologie avanzate per la gestione dei rischi di viaggio. Noi, ad esempio, aiutiamo i clienti a rafforzare i loro programmi di gestione dei rischi di viaggio con il nostro Traveler Security Program Assessment”.

I rincari più alti nell’hospitality

La pressione sui costi aumenterà, anche se più nel settore hospitality che in quello aviation. Si prevede, infatti, che le tariffe aeree globali registreranno una crescita limitata; i prezzi medi dei biglietti dovrebbero aumentare solo dell’1,1%, trainati principalmente dai mercati intercontinentali. L’aumento più elevato è previsto in Africa, al più 2,5%, e in Asia, al 2%, mentre si prevedono incrementi più deboli nelle Americhe, in particolare in Nord America.

Più marcato, invece, il rincaro delle tariffe alberghiere che, secondo l’analisi, potrebbe attestarsi globalmente su un più 4,9%. Le differenze regionali riflettono fattori come il costo del lavoro in Turchia e la forte domanda di viaggi per il tempo libero in Giappone. Si prevede che l’aumento in Africa, Asia ed Europa si attesterà tra il 4 e il 6%, mentre il Medio Oriente potrebbe registrare rincari di circa l’8%. E se gli hotel in America Latina riporteranno una crescita media delle tariffe del 6,4%, aumenti più moderati sono previsti nell’area del Pacifico sudoccidentale (2,6%) e in Nord America (2,2%). “Con le tariffe alberghiere globali previste in aumento di quasi il 5% i travel manager necessiteranno di misure proattive per controllare i costi” conclude Miriam Moscovici, vicepresidente product planning and intelligence di BCD.

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