Fiavet Toscana e overtourism, no al modello Barcellona

No al modello Barcellona, sì a una strategia di marketing incentrata su poli attrattori ben diversificati. È questa la ricetta di Fiavet Toscana sul tema dell’overtourism, che è tornato con puntualità con l’affacciarsi della bella stagione.

“Governare la crescita, ovvero avviare politiche attive, valorizzare il patrimonio diffuso di arte, cultura, borghi, paesaggi, enogastronomia e investire sulla destagionalizzazione con una delocalizzazione intelligente che sfrutti esperienze diversificate nel corso delle stagioni attraverso eventi culturali, sportivi, musicali – dice il presidente di Fiavet Toscana Pier Carlo Testa -. Nel contempo realizzare reti di collaborazione perché i soggetti di una filiera così complessa come quella turistica, fatta di ricettività, trasporti, logistica, ambiente, innovazione, devono lavorare insieme. Infine definire con i referenti istituzionali, le linee guida per lo sviluppo ragionato dell’incoming, dando supporto formativo per migliorare la qualità delle offerte da lanciare sul mercato sempre più competitivo”.

In sostanza, Fiavet Toscana lancia un richiamo alla politica perché si rapporti con la filiera dei professionisti del turismo.

“La congestione nei periodi di punta, la pressione insostenibile su alcune destinazioni iconiche, le carenze infrastrutturali, gli squilibri territoriali non si risolvono con qualche divieto – conclude Testa - ovvero non va adottato il ‘modello Barcellona’, ma si impone una concreta attenzione operativa da parte della politica, per una solida leadership collettiva tra istituzioni, territori e imprese. Noi ci siamo e siamo pronti a fare la nostra parte.”

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