Si chiama ‘why-cation’ la tendenza dei viaggi per il 2026. Almeno secondo Hilton, che nel suo Trends Report inquadra la tendenza per il futuro come punto di partenza per un nuovo modo di intendere i viaggi. In sostanza, dice l’indagine del gigante dell’hotellerie, che ha coinvolto 14.000 viaggiatori in 14 Paesi, la domanda chiave dei viaggiatori non è più ‘Dove andiamo?’ ma ‘Perché stiamo andando?’.
I viaggiatori cercano avventure che riflettano i loro valori più autentici, che si tratti di una fuga rigenerante, di road trip nostalgici plasmati dalle memorie familiari, o di un percorso ispirato da una passione personale. Con la calma, la cultura e la connessione in cima alle priorità.
“I viaggiatori ricercano un significato più profondo nelle loro esperienze: la fiducia e la familiarità diventano quindi essenziali - spiega Chris Nassetta, presidente e ceo di Hilton -. Il rapporto evidenzia che il 74% dei viaggiatori valuta positivamente la prenotazione con brand noti e affidabili, un segnale chiaro che comfort e coerenza sono fondamentali. Più che la destinazione, è l’emozione che guida l’inizio del viaggio.”
Se la why-cation è il trend che guiderà il 2026, al suo interno si articolano altre tendenze, che possono diventare linee di approfondimento per chi si occupa di organizzare viaggi o di ospitalità.
1. Hushpitality: alla ricerca del silenzio assoluto
Nel 2026, si cercheranno luoghi capaci di azzerare le distrazioni quotidiane. La ricerca di calma e di momenti di silenzio puro ridefinisce il perché si viaggia e come ci si rilassa. Un trend che modifica in profondità le abitudini di viaggio: secondo il report, quasi la metà (48%) dei viaggiatori si ritaglia spazio per sé aggiungendo giorni extra prima o dopo le vacanze con la famiglia e il 54% sarebbero interessanti a un viaggio d'affari per staccare dal partner o dalla famiglia. Sul tema business travel, si nota come il 27% dei viaggiatori cerchi attivamente momenti da solo durante le trasferte, preferendo una cena privata a tarda notte o scegliendo di dormire anziché socializzare (19%).
2. Le abitudini di casa diventano il nuovo bagaglio
Si cercano il comfort e la sensazione di casa anche in viaggio. Si portano con sé le routine quotidiane, come la serie TV preferita o l'animale domestico. E non solo: il cibo diventa comfort food, con l’80%& dei viaggiatori che trova conforto in menu familiari, mentre il 48% cucina i propri pasti.
3. L'evoluzione della vacanza in famiglia
I bambini non sono più semplici passeggeri: contribuiscono a modellare la vacanza. Dai viaggi multi-generazionali alle fughe skip-gen (solo nonni e nipoti), la spontaneità e la condivisione guidano l'esperienza. Il 73% incoraggia i bambini a partecipare alla pianificazione delle vacanze e 50% dei genitori con più figli sceglie di viaggiare con un solo bambino alla volta per creare momenti unici di legame emotivo.
4. Inheritourism: il viaggio in eredità
L'influenza dei genitori non svanisce. Le scelte di viaggio, dagli hotel ai programmi fedeltà, sono modellate da anni di esperienze familiari condivise: due terzi dei viaggiatori affermano che le loro scelte alberghiere sono state influenzate dai genitori e quasi il 70% delle famiglie cerca esperienze che le connettano alle tradizioni locali, e il 52% pianifica viaggi per riscoprire le proprie radici familiari.