L’avanzata del last minute:
si torna indietro di 15 anni
sull’onda dell’incertezza

Dopo cinque anni, siamo tornati indietro di 15. Almeno per quanto riguarda la prenotazione anticipata. Il mondo del turismo organizzato si era speso per buona parte dello scorso decennio per far sparire la noiosa abitudine di partire alla caccia del ‘last minute’. E in buona parte c’era anche riuscito, a colpi di offerte sulle prenotazioni anticipate.

Poi arrivò la pandemia e sconvolse tutto: le misure di contenimento lasciarono sul campo un’enorme voglia di viaggiare e un’inflazione a livelli degli anni ‘80. Combinazione a dir poco esplosiva. I prezzi iniziarono a volare e ora, dopo 5 anni, il lavoro sull’anticipo sembra essere stato completamente bruciato.

Il 2025 sarà ricordato probabilmente come l’anno del ritorno dell’odiatissimo ultimo minuto. Pratica fastidiosa, che impedisce una buona programmazione dell’offerta. Ma che tradisce anche alcuni errori in fase di progettazione.

“Prima della pandemia eravamo arrivati a mettere molto fieno in cascina già tra febbraio e marzo, riuscendo a fare una buona programmazione” ricorda Paola Frigerio, travel, marketing e network director di Frigerio Viaggi. Che aggiunge: “Ora ci sono destinazioni che aumentano in maniera stabile del 20% l’anno”. E questo ovviamente scoraggia i clienti. Più persone escono dall’agenzia senza aver prenotato, più aumenta l’invenduto. Che dovrai poi essere messo sul mercato a prezzo di saldo all’ultimo momento. Dando così ragione a chi aveva deciso di aspettare.

Il circolo vizioso si ripete, dunque.

La rincorsa

Conferme arrivano da più parti. Achille Lauro, ceo e general manager di Agenzia per Amica, ha affermato pochi giorni fa: “Registriamo una tendenza alla prenotazione last minute, che promette di far recuperare terreno al settore del mare italiano”.

Tendenza solo italiana? Pare di no. Anche il mercato statunitense, almeno per quanto riguarda i flussi verso l’Italia, sta facendo registrare un posticipo. A segnalarlo è il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, portando all’attenzione l’incertezza generale dell’economia Usa, che ha un riflesso in particolare sulle prenotazioni anticipate.

Il ritorno del last minute sarà una doccia fredda per il mercato? La vera risposta arriverà a settembre. E si spera che lasci in eredità dinamiche più consone per il 2026.

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