Voglia di concretezza,
l’ora del ‘Realistic Pattern’:
la Vision +26 by TTG

Lo scorso anno era ‘Antipodes’, il mondo bipolare, la realtà doppia, polarizzata, di coesistenza degli opposti e dei contrari. Quest’anno il tema della Travel & Hospitality Vision +26 by TTG è ‘Realistic Pattern’: un’istantanea della rinnovata voglia di concretezza, di fisicità, di matericità dei consumatori.

Un diverso approccio al prodotto che, come spiegato a TTG da Laura Rolle, docente ed esperta in tendenze di consumo, innovazione e semiotica applicata al branding, viene seguito anche dai brand, che “si impegnano a essere presenti nella realtà e portano la fisicità nella vita reale. Anche L’IA - continua Rolle - viene camuffata, nascosta all’interno di oggetti rassicuranti, che rievocano elementi del passato ed esaltano la tattilità. L’idea è di riprendere una meccanicità, una manualità molto ‘only human’ che rende vero, più accessibile e più umano qualcosa che sennò sarebbe espressamente digitale”. Sulla base di questo costrutto anche i social così come li abbiamo vissuti finora saranno superati: “Alla fine - prevede Rolle - verranno sostituiti da circoli, circuiti più ristretti dalle dimensioni più intime, e la sfida per i brand sarà proprio di costruire circoli di fiducia per i propri clienti”.

Sulla base di questo tema ecco i cinque Deep Trend che guideranno le future strategie degli operatori e che sono il risultato di un sistema di analisi socio semiotica avanzata di Blue Eggs.

Il primo, FORWARD TO RE-NATURING, è strettamente legato alla matrice del realistic pattern. “Si tratta - spiega Rolle - di una parola d’uso comune che significa riportare allo stato naturale gli ambienti deturpati. Noi l’abbiamo presa in prestito e la usiamo in senso più ampio per parlare di tutto quello che è un riportare i consumatori a una naturalità di fruizione degli ambienti, all’utilizzo degli oggetti, alla relazione spontanea, umana, semplice e immediata con gli altri”

Il secondo dei Deep Trend, AUTENTI-CARE, indica la cura dell’intimità, una condivisione di una realtà per pochi, uno spazio riservato. Un tema che riguarda anche i brand nella relazione con i loro clienti e i fan. E per il turismo l’esempio è quello di Rocco Forte, che ha lanciato The Musical Room Service, un’iniziativa che porta gli artisti dal vivo nelle suite degli ospiti con una performance privata, intima, da condividere eventualmente solo con qualche amico.

Il terzo Deep Trend, I WANT TO BELONG, indica appunto l’appartenenza. “Ci muoviamo - spiega Rolle - in un momento di realtà multiple, un mondo che non è più un globale; si ridefiniscono i confini e il concetto di appartenenza può essere usato anche per i brand, che tendono a creare comunità di credenza che si rifanno a determinati valori”.

ETERNAL MEMORIES, il quarto Deep Trend, esalta l’oggetto singolo identificando delle icone, degli archetipi che vengono tolti dalla linearità del tempo: non devono raccontare la storia del brand, ma vivono per essere essi stessi forma archetipica, memorie eterne. “L’idea - dice Rolle - è di recuperare un linguaggio universale, una forma universale riconosciuta e riconoscibile per sempre”.

L’ultimo Deep Trend, AS A LIVING SYSTEMS, parla di sistemi agenti, ecosistemi autonomi fatti di elementi anche molto diversi però si organizzano come elementi di un’orchestra. Ci sono, ad esempio, piattaforme che hanno introdotto la possibilità di prenotare servizi personalizzati di cui gli ospiti possono usufruire: pasti preparati a domicilio con gli chef, lezioni con i personal trainer, servizi come escursioni con i local. In questo modo si propongono come community, sistemi viventi perché fatti di persone che vivono all’interno di un contesto sociale e culturale.

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