Cieli ad alta tensione

Il conflitto in Ucraina rischia di vanificare nel volgere di poche settimane la fase di recupero in atto delle compagnie aeree (dopo la fase più dura del Covid).

Chiaramente i più colpiti sono senza dubbio i vettori che, tra voli cancellati, scali da congelare e rotte deviate si trovano a fronteggiare una seconda sberla economica di portata internazionale.

Molte linee aeree che operano tratte a medio e lungo raggio stanno infatti mettendo mano al piano voli. Il conflitto nell’Est Europa non poteva lasciare indenni le compagnie e la chiusura degli spazi aerei sta riportando all’indietro al 2021 non solo i vettori ma anche gli aeroporti. Strutture che hanno subito nei mesi scorsi ingenti perdite finanziarie.

Stando all’analisi di Routesonline solo questa settimana non verranno effettuati 221 voli, ma si tratta di una cifra destinata a salire nelle prossime ore.  

Appare infatti abbastanza chiaro che mantenere attivi i collegamenti girando al largo dai cieli russi non farà altro che portare alla cancellazione di altre rotazioni.

Sia il gruppo Lufthansa sia Iag (British Airways e Iberia in testa) hanno creato una squadra di emergenza che monitora la situazione H24 e nelle prossime ore potrebbero decidere di mettere a terra altri aerei. Questo per evitare di viaggiare con aerei quasi vuoti con una ricaduta finanziaria pesantissima.

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