La Iata sta valutando azioni legali contro i costruttori. A rivelarlo lo stesso direttore generale dell’associazione, Wille Walsh, nel corso di un incontro con la stampa che si è svolto nel quartier generale di Ginevra: “Stiamo studiando la possibilità di un’azione collettiva per conto dei vettori - ha riferito - visto che, singolarmente, le aviolinee sono in difficoltà anche per via dei rapporti commerciali diretti e non sono in una posizione che consenta loro di condividere la natura di quegli accordi”.
I continui ritardi nelle consegne, i problemi ai motori e le problematiche relative alla supply chain stanno rallentando la crescita del trasporto aereo. Tuttavia, i profitti dei costruttori crescono. Una situazione difficile da digerire per il direttore generale Iata. “Sono profondamente preoccupato dal fatto che, in un periodo di crisi della catena di approvvigionamento, i fornitori riescano a ottenere margini superiori al 20% mentre i vettori a malapena chiudono in utile”, ha affermato, riporta Corriere.it.
Il duro attacco di Walsh
Citando i casi di aziende come Ge Aerospace, Safran e Pratt & Whitney, Walsh ha attaccato: “Come possono sentirsi a posto nel fare margini del 26-27% mentre stanno facendo un lavoro assolutamente di m... nel realizzare un prodotto e renderlo disponibile all’industria, costringendoci ad affrontare costi aggiuntivi? È una questione che dovremo affrontare con maggiore determinazione”.
La decisione di passare alle vie legali sembra essere arrivata dopo le rimostranze di diversi a.d. del comparto nel corso del board Iata dello scorso 5 dicembre. La battaglia legale, però, si preannuncia lunga e complicata.