Si apre il dibattito sul ‘wet lease’ in Ue. La pratica ampiamente diffusa tra le major del trasporto aereo di subappaltare rotte a vettori low cost è stata oggetto di una recente interrogazione parlamentare. “Numerose segnalazioni - hanno denunciato gli europarlamentari firmatari dell’interrogazione - indicano che il personale impiegato nei contratti di wet lease lavora in condizioni precarie, a causa di falsi contratti di lavoro autonomo e di accordi di lavoro ambigui che aggirano la legislazione nazionale e violano le norme europee in materia di tutela sociale e del lavoro. Questa pratica sta compromettendo gli standard lavorativi nel settore dell’aviazione e favorendo la concorrenza sleale tra i suoi operatori”.
Su questi temi, gli europarlamentari hanno invocato un intervento risolutivo da parte della Commissione europea, che, oltre a garantire la trasparenza dei contratti, possa tutelare maggiormente i lavoratori.
La risposta di Bruxelles non si è fatta attendere. “Nell’ambito della revisione del regolamento sulle norme di prestazione dei servizi aerei, la Commissione sta valutando possibili misure per sostenere l’applicazione del diritto del lavoro applicabile, anche in caso di wet lease”, ha confermato il commissario per i Trasporti, Apostolos Tzitzikostas, precisando che - riporta eunews.it - “la Commissione è consapevole delle preoccupazioni relative a pratiche lavorative come il falso lavoro autonomo o che compromettono gli standard sociali o del lavoro”. Tuttavia, il commissario ha rimarcato che “spetta alle autorità degli Stati membri far rispettare le leggi applicabili al personale di volo che opera nella loro giurisdizione”.