Può sembrare una questione di poco conto, ma bisogna calcolare che di mezzo c’è un sovrapprezzo del biglietto. Negli Stati Uniti sono state avviate due class action contro altrettante compagnie dopo che diversi passeggeri, pagando il ‘posto finestrino’, si sono trovati a viaggiare di fianco a una parete chiusa, senza il tradizionale oblò.
Come riporta corriere.it le due cause sono praticamente identiche e sono state depositate nel medesimo giorno.
Gli avvocati sottolineano come in fase di prenotazione non fosse precisato che i posti in questione, sebbene collocati nella fila ‘finestrino’, non avessero in realtà nessuna vista sull’estero; ed evidenziano come altre compagnie Usa provvedano invece a segnalare la particolarità.
Le compagnie hanno replicato che il sovrapprezzo è dovuto alla scelta del posto e che non ci sarebbe nessun obbligo da parte del vettore di prevedere un oblò, dal momento che il medesimo non sarebbe stato ‘promesso’ in fase di acquisto. Il termine ‘window’, secondo le aviolinee, indicherebbe solo la fila e non l’effettiva presenza di un finestrino per ogni sedile.