Tanzania, nuova fee per i viaggi in aereo: la protesta dei vettori

Finanziare nuovi sistemi di sicurezza per il controllo dei passeggeri. Questo l’obiettivo della tassa introdotta dal governo della Tanzania per i viaggi aerei di tutti gli stranieri che si recheranno nel Paese. La Passenger Facilitation Fee, questo il nome dell’imposta, è valida per i biglietti emessi già dal 15 agosto 2025, per viaggi a partire dal 1° novembre 2025.

Il suo ammontare, stabilito dalla Tanzania Civil Aviation Authority (Tcaa), è di 45 dollari per un biglietto di sola andata e di 90 per un biglietto di andata e ritorno. Un importo alto che, secondo le compagnie aeree, potrebbe danneggiare il settore aereo, che in Africa è già soggetto a tasse elevate.

I bambini di età inferiore ai due anni saranno esentati dal pagamento e le compagnie aeree incasseranno l’importo al momento dell’acquisto dei biglietti. In caso di annullamento del viaggio il passeggero riceverà un rimborso completo.

La tassa, dicevamo, contribuirà a finanziare i nuovi sistemi di sicurezza: l’Advanced Passenger Information (API) e l’Electronic Border Control (eBMC), il cui compito è inviare al Governo le informazioni sui passeggeri prima del decollo dei voli. Ciò aiuterà a decidere se un passeggero possa essere autorizzato a viaggiare in Tanzania.

La fee arriva appena un mese dopo che il governo tanzaniano ha introdotto nuove regole per gli stranieri che desiderano fare affari nel Paese. “Visto il costo di installazione del sistema - ha affermato la Tcaa - affidarsi solo ai finanziamenti governativi non è sostenibile. Per questo motivo abbiamo proposto che le tasse riscosse dai passeggeri durante gli arrivi internazionali finanzino il progetto”.

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