Black list dei vettori, l'Ue: "Un mercato da proteggere"

Uno share che vale un terzo del mercato globale.

Nel concreto, 800 milioni di passeggeri che transitano su una rete totale di 450 aeroporti e 150 vettori schedulati. Sono le cifre del mercato dell’aviazione in Europa, che dati i volumi movimentati non stupisce che ponga particolare attenzione alle norme di sicurezza.

È infatti stata pubblicata nei giorni scorsi sul Gazzettino della Commissione Ue la nuova black list dei vettori che non possono operare nei cieli del Vecchio Continente: un totale di 310 compagnie che per mancati requisiti di sicurezza o perché l’Autorità di controllo del Paese in cui sono registrate non garantisce gli standard di sicurezza imposti dall’Ue.

Tra le new entry spiccano tutte le aerolinee libiche, una scelta che la Ue giustifica così: “Gli ultimi eventi accaduti in Libia hanno portato l’Autorità Civile del Paese a non allinearsi più  agli standard di controllo imposti dall’Europa -  sostiene Violeta Bulc, commissario Ue per i Trasporti -, ma la Commissione è pronta a supportare il settore dell’aviazione libico non appena la situazione socio-politica si dovesse stabilizzare”.

Ma se la Libia esce temporaneamente dallo scacchiere dei cieli Ue, il commissario evidenzia i progressi che sono stati conseguiti in alcuni Paesi come “Filippine, Sudan, Mozambico e Zambia – rileva ancora Bulc -: progressi che potrebbero portare a una svolta positiva in futuro”.

Nel dettaglio sono 21 i Paesi le cui aerolinee sono bandite dai cieli del continente europeo, salvo alcuni casi specifici come Gabon, Indonesia, Kazakhistan e per l’appunto Filippine.

Sul sito dell’Ue la lista completa delle compagnie in black list.

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