Il silenzio di Etihad

In queste ore convulse che hanno visto il No prevalere nel referendum Alitalia, non si è mai sentita la voce di Etihad. Ma neppure nei giorni precedenti.

Invece abbiamo assistito a qualche uscita di scena di manager voluti dal socio forte di Abu Dhabi. Segnale chiaro che qualcosa stava cambiando. Pare chiaro che Etihad dopo la fase di entusiasmo iniziale si sia resa conto che la sua filosofia non era in linea con il mondo Alitalia. Senza contare che negli ultimi mesi le frizioni con gli altri azionisti sono sembrate insanabili.

Ora, secondo alcune fonti di stampa, i vertici di Etihad potrebbero decidere di andare avanti (velocemente) con l’idea di qualche mese fa che prevedeva prima un accordo commerciale e poi la cessione della partecipazione in Az (una parte inizialmente) a Lufthansa.

In quel caso molti avevano immediatamente lanciato l’allarme. Perché Lufthansa, come fatto con Swiss e Austrian, crea vettori snelli e con poco spazio a livello internazionale. Insomma l’esatto opposto di quanto pensa la politica in Italia.

Ma Lufthansa non è abituata ad ascoltare tutte le parti. Tira dritto con i suoi progetti.

Twitter @removangelista

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