Fincantieri, Atlantia, Poste & Co: a caccia di investitori per Alitalia

Adesso è caccia aperta a nuovi investitori. E il tempo a disposizione si riduce inesorabilmente. Mentre il Governo ostenta ottimismo su una soluzione in tempi brevi per Alitalia, l’uscita di scena dell’opzione easyJet e la riduzione (almeno in partenza) dell’impegno di Delta, diventa quanto mai necessario individuare i soggetti disposti ad accollarsi le quote mancanti e portare quindi nella casse di Az i fondi imprescindibili per rilanciare la compagnia (l’obiettivo è una quota tra i 750 milioni e il miliardo).

Lo scenario attuale parla di Delta con il 10-15 per cento, Fs con il 30-40 per cento (pur storcendo il naso, avendo sempre ribadito che oltre il 30 non voleva andare), il Mef con il 15. Ma per arrivare fino a 100 manca ancora una fetta importante.

I nomi sul tavolo
Tra le partecipate alcune si sono chiamate fuori senza appello, come la Cdp oppure Eni. Ora invece le attenzioni si starebbero concentrando su Fincantieri oppure Atlantia, holding che fa capo alla famiglia Benetton e che avrebbe già avuto un contatto con Fs. Sulla seconda però peserebbe l’attrito con il Governo dopo i fatti del ponte di Genova. E alla finestra resterebbe Poste Italiane.

Tutte ipotesi, però. E la promesso di un supporto anche del ceo di Delta per la ricerca di nuovi investitori.

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