Ryanair tra B737 e Brexit Il futuro visto da O’Leary

Dalla Brexit ai B737 Max; da Thomas Cook a Norwegian. Il ceo di Ryanair Michael O’Leary torna sul palco dopo un lungo periodo di (quasi) silenzio e traccia un quadro sul futuro della compagnia e del trasporto aereo non risparmiando strali e rispolverando quelle che sono ormai note come le sue profezie.

In una lunga intervista rilasciata alla Reuters, il manager parte dal prossimo futuro del Regno Unito alle prese con il ‘divorzio’ dall’Unione Europea, e per la prima volta si dichiara “non preoccupato”, almeno per il medio e lungo termine. Secondo il suo pensiero, infatti, nessuno può volere un no deal che creerebbe il caos; più reale invece pensare ad accordi ad hoc con gli open sky per il trasporto aereo. Quanto all’immediato, però, O’Leary non si sbilancia: “Se devo pensare alle prossime 5-10 settimane – dice – c’è da stare attenti, può succedere di tutto”.

Incertezza B737
Passando al capitolo B737 e più in generale all’ampliamento della flotta, il ceo confessa che al momento l’incertezza regna sovrana. Nessuno sa ancora quando il modello della Boeing potrà tornare a volare, ma l’unica certezza è che i piani sulla prossima estate dipenderanno a doppio filo da questa decisione. In poche parole, se l’aereo avrà il via libera entro al massimo il mese di febbraio, l’espansione estiva potrà essere rispettata, pur con qualche limitazione. Diversamente la compagnia dovrà provvedere a nuovi tagli. E a nuovi licenziamenti.

Laudamotion
E sempre in materia di flotta, Michael O’Leary annuncia di volere puntare forte su Laudamotion, portandogli in dote una flotta di almeno 100 aerei. Su questo punto non si esclude una discesa in campo per rilevare almeno una parte della flotta di Thomas Cook. E anche il fallimento di quest’ultima passa sotto la lente del manager, che lancia accuse pesanti: “Com’è possibile che chi doveva controllare aveva dato il via libera alla compagnia per altri 12 mesi e poi dopo neanche tre questa ha chiuso i battenti?”.

Chi uscirà di scena
Partendo poi dall’analisi della bancarotta di Thomas Cook il ceo di Ryanair mette ancora una volta nel mirino la schiera dei competitor e in prima fila torna come di consuetudine Norwegian. Per il vettore low cost, secondo O’Leary, non c’è scampo e il prossimo a cadere non potrà che essere questo. E più in generale ci saranno altre compagnie che lasceranno la scena o che si uniranno in merger o ancora verranno acquisite da altri big. Comunque, dice O’Leary, nei cieli europei resteranno solamente quattro big. Tra cui, ovviamente, Ryanair.

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