Secondo le ultime previsioni di Iata, il recupero del traffico aereo sarà più lento del previsto. In base agli ultimi rilevamenti, il traffico passeggeri globale non tornerà ai livelli pre-Covid19 fino al 2024, un anno dopo rispetto a quanto precedentemente previsto.
Il recupero nel trasporto a corto raggio dovrebbe avvenire più rapidamente rispetto ai viaggi a lungo raggio e di conseguenza il numero di passeggeri si riprenderà prima. Il recupero ai livelli pre-Covid19, tuttavia, passerà dal 2022 al 2023. Per il 2020 si prevede che il numero di passeggeri globali diminuirà del 55% rispetto al 2019, in ulteriore flessione rispetto alle previsioni di aprile che lo vedevano al -46%.
Il traffico passeggeri di giugno 2020 ha infatti registrato una ripresa più lenta del previsto. Il traffico, misurato in revenue passenger kilometer, è diminuito dell'86,5% rispetto al periodo dell'anno precedente, in leggero miglioramento rispetto alla contrazione del 91,0% di maggio. Questo dato è stato favorito dalla crescente domanda nei mercati nazionali, in particolare quello cinese. Il load factor di giugno ha toccato un minimo storico per il mese, pari al 57,6%.
“Il traffico passeggeri ha toccato il punto più basso in aprile, ma anche la ripresa è stata molto debole. In miglioramento solo i collegamenti interni, mentre i mercati internazionali rimangono in gran parte chiusi. La fiducia dei consumatori è ai minimi e non è aiutata dalla decisione del Regno Unito di imporre una quarantena generale a tutti i viaggiatori che tornano dalla Spagna. Inoltre, in molte parti del mondo la pandemia è in aumento. Tutto ciò significherà un periodo di recupero più lungo e una maggiore sofferenza per l'industria e l'economia globale", ha dichiarato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo di Iata.