Rientri dai Paesi considerati a rischio: cosa succede nei porti italiani

Se negli aeroporti la macchina dei controlli anti Covid per i turisti di rientro dai Paesi segnalati come maggiormente a rischio è pienamente operativa, per quanto riguarda i porti bisogna ancora attendere. E non è detto che vengano attivate strutture, con l’unica eccezione di Civitavecchia. Anche se in alcuni casi gli arrivi via mare sono proprio da Paesi quali Spagna, Grecia o Croazia.

In realtà per gli scali di qualsiasi tipo, evidenzia Il Sole 24 Ore, l’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza non contiene alcun obbligo di controlli, che sono poi stati autonomamente istituiti dalle singole società aeroportuali di concerto con le autorità sanitarie.

Per chi arriva in nave, quindi, non resta che la regola dell’autosegnalazione e dell’isolamento fiduciario finché le Asl con contattano singolarmente i turisti di ritorno per il tampone oppure gli stessi si rechino nei punti mobili realizzati in questi giorni in diverse realtà.

In queste ore comunque autorità locali, compagnie di traghetti e autorità portuali sono al lavoro per trovare una soluzione in questi giorni in cui gli arrivi via mare sono destinati a rimanere molto elevati.

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