La favola di Play I piccoli segreti della scalata del vettore islandese

La livrea è di quelle che non passa inosservate, con quel suo rosso acceso che spicca nei cieli così come sulla pista. Ma questo da solo non è sufficiente per garantire a una nuova compagnia aerea di avere successo. Tuttavia può aiutare, come nel caso dell’islandese Play, entrata sulle scene del trasporto aereo lo scorso anno, in uno dei momenti più difficili.

La scalata
Il vettore ha avuto la fiducia degli azionisti ed è stato progressivamente premiato dal pubblico e, con una politica dei piccoli passi, ha man mano, mese per mese, migliorato le proprie performance fino ad arrivare a 25 destinazioni con 6 aerei. Ma sono i dati di traffico a certificare come Play possa ora considerarsi a tutti gli effetti un attore del comparto del trasporto aereo.

Le cifre
Nello scorso mese di luglio la compagnia ha raggiunto 108mila passeggeri. Un dato che da solo non dice molto senonché si tratta del 25 per cento in più rispetto al mese precedente. Non solo: la cifra risulta superiore al traffico di tutto il 2021. E c’è poi un altro dato, quello più importante per un vettore all’inseguimento degli utili: il tasso di riempimento ha raggiunto quasi l’88 per cento. Una base solida per proseguire e aumentare la propria offerta con la crescita in particolare dei voli in connessione da e per il Nord America, il punto di forza da sfruttare per una compagnia con base in Islanda.

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