Airbnb apre al dialogo sulla cedolare secca. “Siamo pronti a collaborare” afferma Alessandro Tommasi, public policy manager del portale, a lastampa.it. Precisando tuttavia: “Le modalità vanno studiate”.
La principale obiezione di Airbnb è diretta non tanto al sistema della cedolare secca, quanto alle modalità di raccolta. Il portale, infatti, sottolinea che potrebbe essere complesso creare un meccanismo adatto a tutti i contesti e tutti i soggetti che operano nel campo degli affitti brevi. Da cui l’idea di delegare il tutto all’Agenzia delle Entrate, che potrebbe poi prendere accordi con le singole realtà per la riscossione.